Nessun privilegio territoriale, piuttosto un impegno mantenuto. Questo il significato del recente potenziamento del sistema di ambulanze con il personale medico a bordo nell’Astigiano. «Ho personalmente iniziato ad interessarmi a questo argomento nel 2017 – sottolinea l’assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi – quando si paventava, proprio ad Asti, l’eliminazione di un servizio su ambulanza. Da quel momento ci sono state tante riunioni di approfondimento con operatori delle Croci Rossa e Verde e con i Sindaci. Ne è scaturito un impegno che ho preso in campagna elettorale: aumentare il servizio di emergenza sul territorio astigiano con un riferimento esplicito ad Asti e Canelli. Dopo il servizio di base 12 ore di Nizza Monferrato, abbiamo infatti ottenuto nel dicembre 2020 quello 24 ore di Asti; per completare quell’impegno mancava solo Canelli che arriverà nel 2022 con l’implementazione del servizio con infermiera a bordo per 24 ore. Quella che alcuni hanno definito una scelta campanilistica è in realtà il frutto dell’analisi dei bisogni e delle distanze chilometriche da coprire in tutto il territorio astigiano; i numeri restituiti dall’analisi ci hanno suggerito di iniziare a potenziare il soccorso di queste città. E così abbiamo fatto».

Sempre i numeri danno contezza del servizio che stanno realizzando le ambulanze.  L’ambulanza con base ad Asti, in servizio 24 ore su 24, da dicembre 2020 ad oggi ha effettuato 2.469 operazioni di soccorso avanzato, mentre quella con base a Nizza Monferrato, in servizio 12 ore al giorno, da inizio 2020 ha realizzato 995 interventi. «Questi – precisa l’assessore Gabusi – sono i dati che chi strumentalizza politicamente il tema del soccorso sanitario non tira fuori, puntando invece il dito contro quello che è in realtà un percorso già avviato da anni e che ha visto un confronto serrato tra volontari, amministratori e aziende sanitarie».

 «Con l’introduzione del servizio a Canelli – conclude l’assessore Gabusi – chiudiamo un primo ciclo, ma sono personalmente convinto che si debba continuare ad analizzare le richieste dei territori in cui emergono ulteriori necessità. Il punto però deve essere chiaro: oggi la nostra provincia può vantare 3 servizi in più e di questo dobbiamo essere contenti perché su quelle ambulanze ci sono persone che badano alla nostra salute e soprattutto che, al di là dal punto di partenza, fanno servizio indistintamente sul territorio Astigiano e spesso non solo. Ecco perché possiamo continuare il lavoro essendo consapevoli che finalmente anche l’Astigiano viene ascoltato in Regione».