astigianiTorna Astigiani il trimestrale di storia e storie. Sarà presentato venerdì 24 maggio, alle  18, al cinema Nuovo Splendor di corso Alfieri dal direttore Sergio Miravalle, dal presidente dell’associazione Giorgio Conte e altri ospiti. La rivista è composta da 116 pagine ed è in vendita a 7 euro in edicola e nelle librerie. “Lo Splendor – precisano Conte e Miravalle  – è location ideale visto che il quarto numero del nostro trimestrale ha come filo conduttore la Rinascita dal Dopoguerra al 1970 ed è collegato alla mostra sul tema che si aprirà dal 21 giugno a palazzo Ottolenghi”. Grazie all’operazione “cassetti aperti” sono state raccolte decine di foto inedite di quel periodo. L’”album di famiglia” al centro della rivista si compone di una selezione vivacissima di immagini dal mondo del lavoro in quegli anni. La festa di presentazione sarà arricchita dalla presentazione di apertivi d’antan, promossa in collaborazione con l’associazione Barbera&Barbere e servita in via Vassallo, davanti al cinema. Il sommario di Astigiani 4 si annuncia come di consueto piuttosto ricco. A cominciare da una inedita mappa della vita di Papa Francesco che parte dalle documentate origine astigiane della famigia Bergoglio, passa dall’Argentina e arriva al Soglio pontificio. Altro tema: si scopriranno l’evoluzione demografica e le strigliate di Mussolini (c’è un documento sorprendente) perché in città – secondo il Duce – si facevano pochi figli. L’Astigiano elesse nel 1946 sei Padri Costituenti per contribuire redigere la nostra Costituzione: una ricerca racconta chi sono e come intervennero in aula. Ritroveremo con un salto di secoli la contesa tra Asti e Venezie sulle relique di San Secondo,la storia di una controfigura sulla facciata del Santo e perché si dice “ è partita la colomba” legata alla feste patronali. Un intenso racconto a due mani ci riporterà nella vita dei ragazzi degli Anni Cinquanta in piazza Alfieri. Una storia di 400 anni fa, il doppio assedio che vide contrapposte Nizza e Canelli è raccontata su “Astigiani” con il rigore storico e il ritmo di una sceneggiatura cinematografica. Aris d’Anelli, un medico scrittore appassionato di cinema “confessa di aver vissuto”. Lo sapevate che un astigiano ha suonato con Beethoven? E che Lella Costa ha ancora nella memoria l’odore dell’inchiostro di una tipografia di Costigliole? A Mongardino c’era un cronista della vigne e una classe di ragionieri del 1957 si  ritrova sulla pagine di Astigiani. Non mancheranno le rubriche da “Tempo futuro” dedicata ad un giovane cervello che non è “fuggito all’estero”, alle “Memorie a tavola” dove si riscopre il cibo nei “barachin”. Una vita per la musica festeggerà un novantenne speciale e le “insegne senza ruggine” raccontano la storia di un’ortolana in lotta contro l’avanzare del cemento. Astigiani avrà in prima pagina accanto alla testa il fiochetto giallo dell’attesa e della speranza legata alla sorte di Domenico Quirico, il giornalista de La Stampa, da settimane scomparso in Siria. Quirico aveva pronto un servizio per Astigiani dedicato alla figura di Badoglio e la rivista lo saluta e lo aspetta, con la sua famiglia per “riabbracciare un amico e poter continuare a leggerlo”.