Un documento per “fermare” nel ricordo e nella storia uno dei momenti più importanti per la nostra città: la visita di papa Francesco del 19 e 20 novembre scorsi, un momento privato che invece ha aperto le braccia a tutta la città. 

E’ il documentario “A brasa aduerte – L’incontro tanto atteso”, realizzato dal videomaker Alessio Mattia, con la collaborazione di Stella Palermitani, giornalista, che vuole ripercorrere le fasi della straordinaria organizzazione per l’arrivo ad Asti del Santo Padre e l’abbraccio della comunità astigiana a papa Francesco.

Il documento raccoglie, quindi, le interviste di chi ha direttamente lavorato all’operatività dell’evento come il prefetto Claudio Ventrice, l’allora questore Sebastiano Salvo, i sindaci di Asti, Tigliole e Portacomaro e i sacerdoti delle parrocchie toccate dal Pontefice. Ma si è voluto raccontare anche il valore della visita, strettamente legate alle radici piemontesi di papa Francesco e lo si è fatto incontrando il vescovo Marco Prastaro, ma anche il vicario generale don Marco Andina e alcuni rappresentanti di associazioni impegnate nel valorizzare le radici astigiane della famiglia Bergoglio.

Una particolare attenzione è stata rivolta anche al tema dell’emigrazione, con le riflessioni del vescovo Marco e di Roberto Cerrato, direttore dell’associazione “Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato”.

Il documentario che non si è volutamente soffermato sull’aspetto della visita privata del Santo Padre ai parenti di Portacomaro e San Carlo di Tigliole, proprio per rimarcare l’importanza dell’intimità del momento, ha raccontato anche le emozioni dei giovani astigiani protagonisti dell’evento, grazie alla collaborazione di don Rodrigo Limeira, responsabile della Pastorale Giovanile della Diocesi.

“Prima che arrivasse il Santo Padre in quel mese frenetico ed eccezionale a cavallo tra il 19 ottobre e il 19 novembre è nata l’idea di produrre un documento video che rimanesse a memoria di questo evento tanto atteso”, ha spiegato il vescovo Marco Prastaro.

Era il 9 ottobre quando monsignor Prastaro ricevette la chiamata da Padre Sapienza che lo avvertiva dell’arrivo del papa ad Asti nel giro di un mese. Ed è partito un mese “frenetico ed eccezionale”, come lo ha ricordato il sindaco Maurizio Rasero che ha visto la collaborazione di tutti.

“Ci sono stati momenti di euforia, tensione, ma non abbiamo mai pensato di non farcela – ha precisato il sindaco -. E il docufilm realizzato da Mattia vuole proprio fermare nella memoria anche questi aspetti. Tutto quello che c’è stato prima dell’arrivo del Santo Padre”.

Ma non solo: “Servirà anche a fermare i ricordi, a non perdere la memoria di uno dei momenti più importanti vissuti dalla nostra comunità. Tutti insieme”, ha aggiunto Rasero.

E per la prima proiezione pubblica è stato scelto il Teatro Alfieri, dove giovedì alle 21 in una serata “evento” verrà presentato “A Brasa Aduerte”.

“Il Teatro Alfieri è il cuore della cultura astigiana – ha commentato l’assessore alla Cultura Paride Candelaresi -. Questo documentario è un prodotto che ambisce ad essere culturale perché la cultura deve raccontare il mondo intorno a noi. E il lavoro realizzato ha fatto proprio questo: raccontare un momento storico per la città. Perché oggi noi tutti abbiamo ancora fresca nella memoria il ricordo di quello che è successo qualche mese fa, ma tra dieci, vent’anni, senza questo documento sarebbe andata persa l’emozione di quei giorni”.

Più che documentario il vedeomaker Mattia vuole parlare di documento: “Raccoglie le interviste di chi ha lavorato nella macchina organizzativa,ma non abbiamo tralasciato neppure gli aspetti sentimentali legati all’attesa – ha spiegato -. C’è poi una parte legata alle radici piemontesi del papa e al concetto, sempre attuale , di emigrazione. Per me è stata una grande emozione poter fotografare uno momento così importante”.

Emozione forte provata da Mattia anche a maggio quando nella visita di restituzione in Vaticano ha consegnato la prima copia del documentario proprio nelle mani di papa Francesco:

Tra le interviste raccolte, per la cui realizzazione è stato fondamentale il coordinamento di Michelino Musso, responsabile dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi, una delle più significative è stata quella a Stefano Accornero che domenica 20 novembre durante la celebrazione eucaristica in Cattedrale ha ricevuto l’accolitato dal Santo Padre. 

“Il documentario è stato diretto da me in fase di produzione e post produzione – ha spiegato ancora Mattia -. L’ho girato in modo semplice, non c’era tempo per una vera e propria regia che ha bisogno di un lavoro diverso. Visti i rigidi e necessari protocolli di sicurezza non abbiamo potuto girare molte immagini di copertura, ma il Vaticano ci ha concesso quelle della celebrazione eucaristica in Vaticano e per questo abbiamo potuto trasformare quello che era un documento in un documentario a tutti gli effetti”.

Le chiavette, la prima arrivata proprio al Santo Padre, di “A brasa aduerte” sono state realizzate grazie al sostegno di Banca e Fondazione CrAt.

“Un documento storico che rimane alla città – ha concluso Candelaresi -. La sua proiezione al Teatro Alfieri sarà anche un momento di riflessione, per domandarci cosa questa visita ci ha lasciato a livello personale e di comunità”.

La serata all’Alfieri sarà strutturata con un primo momento istituzionale, poi una prima parte del docufilm, un momento di interventi e la seconda parte di visione”.

L’ingresso, alle 21, è riservato alle persone che si sono prenotate all’indirizzo assessoratocultura@comune.asti.it. Non sarà necessario ritirre pass o biglietti ma presentari a teatro dichiarando nome e cognome indicati nella mail.