E’ sempre difficile per un disabile, fare un giro in centro, e non solo, ad Asti; anche i gesti che per i normodotati fanno parte della vita quotidiana, come entrare in un bar per un caffè, o recarsi ad uno sportello bancomat per ritirare denaro. Per questo, Sara Morandi, dell’ortopedia Visetti e socia della CRE-AT-IVE, ha sviluppato il Progetto Yes We Can in collaborazione con la preside dell’istituto Giobert, Monica Fogliasso. Trentasette studenti della scuola di via Gandolfino Roreto compileranno altrettante schede per segnalare negozi e uffici in cui l’ingresso è difficoltoso, se non impossibile per chi è costretto su una sedia a rotelle. Questa mattina gli studenti e la preside hanno compiuto un percorso in città, in compagnia di Maria Alessandra Salvadore, ragazza disabile che si è diplomata al Giobert nel 2006. Il percorso ha toccato corso Dante, corso Alfieri, piazza San Secondo, via Cavour, la stazione ferroviaria, per giungere al vecchio ospedale, dove sembra che verrà aperto l’Albergo Etico. Com’è facile immaginare, pochissimi sono i locali in cui l’ingresso di una persona su sedia a rotelle è “normale”; risultano poi eccessivamente alti le cassette postali e gli sportelli bancomat, come già detto. Difficoltà anche alla stazione ferroviaria, dove è difficile raggiungere treni che non sostano al primo binario; problemi molto simili anche per l’uso dei mezzi pubblici, cittadini e non, dato che Maria Alessandra vive a Valgera. I progetti devono essere presentati entro la fine dell’anno scolastico, e saranno esaminati e valutati dagli insegnanti dell’istituto e da alcuni componenti del Collegio dei Geometri di Asti. Uberto Ghia