Un paio di occhiali per vedere il mondo da una prospettiva diversa, per avere uno sguardo differente sulle cose. Nel ricco cartellone della settimana dedicata alla disabilità che si è svolta dal 3 al 6 dicembre ad Asti, con una serie di molteplici iniziative organizzate dal Comune e  dalle cooperative e dalle associazioni che gravitano intorno al mondo della disabilità, c’è stato spazio anche per un vero e proprio tour fra arte, fotografia, cultura e gioco. Il salone dell’Enofila giovedì ha ospitato gli studenti di alcune scuole superiori cittadine, offrendo loro un percorso di sensibilizzazione, ma ancor più di riflessione. Ad accogliere gli studenti, al motto “Il confine è l’abile”, un gruppo di ragazzi della Casa di Carità di Asti, che si sono occupati di distribuire occhiali senza lenti, per insegnare a guardare con altri occhi. Proprio allenare le persone a guardare da un’altra prospettiva è stato creato un piccolo museo di oggetti di uso comune che non erano ciò che sembrava. Così una semplice tazzina da caffè è diventata una piscina per coccinelle, un rastrello la forchetta del gigante…Bastava solo avere gli occhiali (occhi) giusti. Ma quello di giovedì è stato un percorso, un viaggio, un itinerario che ha permesso agli studenti di conoscere meglio la disabilità attraverso l’arte e la cultura: la pittrice astigiana Sara Vergano ha esposto le sue opere, Carlo Satragni ha offerto agli studenti la possibilità di fare un tuffo nell’Astigiano attraverso decine di fotogarfie, l’attore Alessio Bertoli ha portato in scena uno spettacolo. Aldo Delaude, chiuso in una gabbia, ha letto invece stralci del libro “Sono doun io” scritto da Francesco Di Dio, detenuto nel carcere di Quarto. Spazio anche a Renata Sorba (Apri) accompagnata dal suo fedele York, all’associazione Arcobaleno e alla mostra fotografica “La vera bellezza” organizzata dal settore Politiche Sociali, Istuzione e Servizi Educativi e dal Servizio Handica e Disagio Adulti del Comune. Tanti spazi, tante occasioni per cambiare modo di guardare gli altri perché ” come dice Emanuele “siamo noi che vediamo ciò che vogliamo vedere”. Parte del percorso, il museo e le mostre, sono state aperte al pubblico sabato in occasione del mercatino “Una Tale Solidarietà” organizzato dalle scuole all’Enofila e il cui ricavato sarà destinato a un progetto rivolto a minori disabili. Foto di Roberto Signorini