MY NAME IS BARBERATutto il mondo a Vinitaly, con operatori professionali da 140 Paesi, 20 in più rispetto al 2014. “Il risultato centra l’obiettivo che ci eravamo prefissati. Grazie all’aumento del 34% degli investimenti dedicati all’incoming e alla collaborazione con il Ministero dello Sviluppo economico, l’Agenzia-ICE e il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, abbiamo aumentato la già alta partecipazione di buyer stranieri”, ha affermato Ettore Riello, presidente di Veronafiere. Circa 150mila, anche da Thailandia, Vietnam, Singapore, Malesia. Crescono il Messico e anche l’Africa, con new entry interessanti come Camerun e Mozambico. Bene pure il Nord Africa, con la ripresa di Egitto, Tunisia e Marocco sia per il vino che per l’olio extravergine di oliva di Sol&Agrifood. Dall’Astigiano gli espositori erano 119, con alcune  novità interessanti che danno conto della vitalità del territorio. CAMERA DI COMMERCIO DI ASTI – Il presidente della Camera di Commercio di Asti Mario Sacco ha presentato al Vinitaly, la 49^ edizione della Douja d’Or – Salone Nazionale di Vini Selezionati, in programma dall’11 al 20 settembre ad Asti, Centro fieristico Palazzo dell’Enofila. Molto atteso l’intervento del Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, che ha raggiunto lo stand del Piemonte accompagnato dall’onorevole Massimo Fiorio, segretario della Commissione Agricoltura della Camera nonché relatore del Testo Unico sul Vino: “Il vino è un settore strategico per l’economia italiana, in forte espansione sui mercati internazionali – ha commentato il ministro – . Con il Testo Unico, che raccoglie le fila di un grosso lavoro curato da Massimo Fiorio, andremo a semplificare la vita alle imprese. Con l’attenzione ai territori d’eccellenza cercheremo di rafforzare gli impegni sul fronte della promozione, a cominciare dalle grandi opportunità offerte da Expo”. Sacco ha sottolineato che la Douja d’Or valorizzerà con nuovi stimoli e nuovi protagonisti quel fruttuoso intreccio tra vino, cibo e cultura che negli ultimi anni ha contribuito a far crescere la notorietà della manifestazione. Basta ricordare che nel 2014 i visitatori hanno consumato oltre 76 mila calici tra vini, spumanti e grappe italiane e più di 30.000 piatti di eccellenze gastronomiche. Il fulcro del Salone sarà, come sempre, la degustazione e la vendita dei vini Doc e Docg selezionati attraverso il 43° concorso nazionale “Premio Douja d’Or”, organizzato sotto l’egida del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e con la collaborazione dell’Onav – Organizzazione nazionale assaggiatori di vino. “Per fare fronte al taglio di risorse proprie imposto dalla recente manovra di Governo, la Camera di Commercio, attraverso la sua Azienda speciale, individuerà sponsor/partner privati che possano garantire l’allestimento di un programma di qualità capace di attirare   pubblico qualificato da tutto il Nord Italia”, ha annunciato il presidente Mario Sacco. CONSORZIO BARBERA –  My name is Barbera è la nuova campagna di promozione che il Consorzio della Barbera e Vini del Monferrato porterà oltreoceano nel 2015. L’iniziativa è stata presentata a Vinitaly con un testimonial d’eccezione: Federico Francesco Ferrero, vincitore di MasterChef Italia 2014. Il giovane medico chef è stato invitato a una chiacchierata pubblica in occasione del lancio della nuova campagna per rilanciare il consumo di Barbera d’Asti negli Usa. Approderà anche sulle pagine della rivista americana Wine Spectator. Insieme al presidente del Consorzio Filippo Mobrici e al vice Stefano Chiarlo, c’erano il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e l’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero. Presenti anche Stevie Kim, managing director di Vinitaly International, e Cathy Huyghe, giornalista americana della rivista Forbes.  Il Consorzio ha saputo cogliere i segnali giunti dai mercati: quelli stranieri, e gli Usa in testa, prediligono sempre di più la Barbera d’Asti di cui, nel 2014, sono state prodotte 22 milioni di bottiglie da 0,75 litri. L’export rappresenta il 50%. BRAIDA – Al Vinitaly Braida dà il via ai festeggiamenti per i 30 anni dell’entrata in commercio del vino icona della cantina, quello con cui Giacomo Bologna diede il via alla rivoluzione della Barbera: 1982+30, Auguri Bricco dell’Uccellone. Inizierà così a comporsi un racconto partecipato “Trent’anni di vite” attraverso ricordi, frasi, foto, citazioni della storia passata e presente di questo grande vino. Proprio con il Bricco dell’Uccellone (vendemmia 2009) Braida è tra le 100 cantine italiane selezionate per l’edizione 2015 di Opera Wine, prestigiosa anteprima del Vinitaly organizzata da Wine Spectator. Tra le principali notizie Braida per questo 2015 la nascita di Limonte, un Grignolino creato da Giuseppe e Raffaella Bologna dalla vigna omonima a Rocchetta Tanaro, e la bella collaborazione con Paolo Conte che ha composto la poesia che apparirà sull’etichetta di Montebruna 2013. CASCINA CASTLET –  Le 40 vendemmie del Passum, la grande Barbera d’Asti che viene prodotta selezionando accuratamente le uve. E’ la storia che racconterà per tutto l’anno la vignaiola e Donna del Vino del Piemonte Mariuccia Borio di Cascina Castlèt a Costigliole d’Asti (venticinque ettari di filari tra il Monferrato e la Langa). Il Passum nasce da un’idea dell’enologo albese Armando Cordero, oggi 84 anni. “Voleva riprendere l’appassimento delle uve – spiega Mariuccia – che già veniva fatto nella tradizione piemontese con l’Uvalino e la Barbera”. Le prime bottiglie vennero etichettate a mano con fiocchetto e ceralacca. Poi la svolta nel 1983 con la mano di Giacomo Bersanetti che firma una delle più innovative etichette del vino. Rappresenta una P rossa stilizzata. Da subito l’etichetta del Passum è una rivoluzione nel panorama del design italiano delle etichette del vino. In autunno si aprono le celebrazioni per festeggiare i 40 anni del Passum: si comincia in contemporanea con Cheese, il salone Slow Food di Bra dedicato al formaggio, con una verticale organizzata alla Banca del Vino dell’Università di Pollenzo. GIULIO COCCHI –  Successi importanti per la Cocchi:  tra gli altri, il Vermouth Dry prodotto in collaborazione con l’Hotel Savoy di Londra e l’elezione a miglior vino aromatizzato e miglior vermouth dolce dello Storico Vermouth di Torino nel Best Bartender’s Award. Notizia del 2015 è poi la seconda posizione di Cocchi al World’s 50 Best Bars Brands Report 2015: nel segmento degli aperitivi, gli aromatizzati dell’azienda di Cocconato sono top seller tra due colossi, Campari e Aperol. Riconoscimenti e interesse anche per il libro sulla Miscelazione Futurista pubblicato da Cocchi in un coraggioso progetto che l’ha vista capofila con altre aziende storiche della liquoristica italiana come Strega, Pallini, Nardini, Luxardo e Campari per citarne alcune: seminari per barman professionisti si stanno susseguendo in Italia e all’estero. Al Vinitaly Cocchi ha presentato una nuova espressione di Alta Langa: il Pas Dosé extra brut Pinot nero in purezza millesimo 2008. CARUSSIN – E’ “Completo” il nuovo vino rosso biologico a base Barbera dell’azienda Carussin di San Marzano Oliveto (Asti). E’ uscito il 21 marzo, equinozio di primavera. Nasce da un’idea del norvegese Jorgen Ljostad (importazioni NonDos di Oslo): “Sarà in formato da un litro. E’ un vino da bere a bassa gradazione (11,5%). Ne produrremo 7-8 mila bottiglie. Useremo il tappo a vite” spiega la vignaiola Bruna Ferro. Il nome, “Completo”, nasconde un gioco d’ironia: “Si chiama così perché con lui abbiamo finito il vino in cantina” scherza Bruna. Non è l’unica novità da Carussin: è appena entrato nella proprietà un bosco di 6,8 ettari a Roccaverano, nella Langa astigiana, un luogo magico. “Abbiamo deciso di non espanderci più in vigna ma in boschi – dice la vignaiola – Il bosco è vita. E’ biodiversità. Vivono gli animali. Il bosco è il futuro”.