Che percezione hanno della propria salute gli astigiani? Il quesito coinvolgerà 226 cittadini, scelti a campione dalle liste dell’anagrafe dell’Asl AT: saranno rappresentativi dell’intero territorio e avranno un’età compresa tra i 18 e i 64 anni. Nei prossimi giorni riceveranno una lettera con un questionario redatto in collaborazione con la Facoltà di Sociologia della salute dell’Università di Bologna: l’invito dell’Asl a compilarlo, e restituirlo nelle due settimane successive, verrà rafforzato da una telefonata di un operatore dell’Azienda per ribadire l’importanza di aderire all’indagine.

Quest’ultima è promossa nell’ambito di un progetto che coinvolge altre cinque Asl piemontesi: saranno chiamati a rispondere alle domande anche i cittadini di vari centri torinesi, delle aree del Casalese, Cuneese e Verbano Cusio Ossola. Asti sarà la prima ad avviare la ricerca, i cui risultati sono attesi per i primi mesi del 2009.

“Le informazioni che raccoglieremo – indica Tiziana Miroglio, responsabile della Struttura di Educazione e promozione alla salute dell’Asl AT – oltre a riguardare la percezione dello stato di salute degli intervistati riguarderanno anche i rischi presenti nell’ambiente di vita e le opportunità di trovare risposte in ambito familiare, amicale e nelle istituzioni. Le risposte dell’utenza contribuiranno a migliorare il contesto di vita, fornendo preziose informazioni agli amministratori locali”.

Il questionario. Sotto al titolo di Vita quotidiana e salute, i quesiti indagano su ambiente e stile di vita, percezione dello stato di salute e raccolgono dati socio-demografici (sesso, nazionalità, stato civile, professione, ecc.). Il questionario è anonimo (non conterrà cioè nome e cognome della persona che lo compilerà) e la riservatezza degli intervistati verrà garantita dal rispetto della normativa sulla privacy. Nella sezione “Ambiente di vita” gli utenti dovranno, tra l’altro, indicare a chi si rivolgerebbero per avere un aiuto in caso di precarietà o perdita del lavoro, per problemi relativi all’educazione dei figli o all’assistenza agli anziani: sono indicate, nella risposta, nove opzioni, dalla famiglia agli amici, dalla parrocchia ai servizi sanitari o assistenziali, fino a “nessuno, perché non voglio”.

Undici le possibili fonti di rischio per la salute tra le quali indicare quelle ritenute più pericolose dall’utente rispetto al contesto di vita: piogge acide, rumore, inquinamento (da autoveicoli, atmosferico dalle fabbriche, delle falde acquifere), additivi e conservanti nei cibi, uso dei pesticidi, radiazioni elettromagnetiche, rifiuti, inceneritori, scarichi fognari.

Nella sezione “Stili di vita” si approfondisce il rapporto tra l’intervistato e gli alcolici, il fumo, il sesso, l’attività sportiva, le droghe, mentre in quella sulla “Percezione del proprio stato di salute” si indagano le cause dell’ansia e dell’insicurezza, oltre al livello di benessere psicofisico e di soddisfazione rispetto alla propria vita.