sciopero scuolaScuola in sciopero anche ad Asti. Nell’ambito della manifestazione nazionale indetta per oggi da Flc Cgil anche molti insegnanti e operatori Ata astigiani hanno deciso di incrociare le braccia, per dire no ai nuovi tagli e ai nuovi provvedimenti presi nei giorni scorsi dal Governo, organizzando un picchetto davanti al palazzo della Provincia di piazza Alfieri. Nell’Astigiano circa il 30% dei dipendenti scolastici (in alcune scuole l’adesione è stata del 70% ndr) ha aderito allo sciopero, con una concentrazione maggiore in città. Secondo i dati forniti dal sindacato nel giro di pochi anni la scuola italiana ha già perso 120 mila posti di lavoro e i tagli previsti per il futuro potrebbero sfiorare i 200 milioni di euro.Senza dimenticare che i contratti sono fermi al 2009 e non verranno sbloccati almeno fino al 2014. “La situazione della scuola a livello nazionale – commenta Monica Iviglia segretario provinciale Flc Cgil – è difficile. Le scuole a causa di una politica che non prevede alcun tipo di investimento nel nostro settore, rischiano di non riuscire più a garantire alcuni servizi che ad oggi sono fondamentali. Con l’approvazione della nuova legge di stabilità, inoltre, l’orario degli insegnanti verrà aumentato di 6 ore a settimana e a titolo gratuito e questo significherà un altro taglio di circa 30 mila posti di lavoro, che si concentrerà principalmente sui precari”. La situazione nell’Astigiano, rispecchia l’andamento nazionale, con un calo di insegnanti nel giro di tre anni di 350 unità. Sempre più alunni, quindi, e sempre meno insegnanti che, oltretutto, accedono alla pensione in età avanzata (65 anni – 42 anni di servizio). “Il problema dell’età pensionabile non è da sottovalutare – continua Iviglia -. Oltre a impedire l’ingresso nel mondo scolastico di nuove leve, crea disagi anche per quanto riguarda il lavoro stesso, specie nelle primarie dove si trovano docenti di 60 anni a confronto con bambini di 6-7 anni. Il gap d’età è troppo ampio, senza contare che il nostro è un lavoro logorante a livello mentale e fisico, che non si esaurisce con le ore di lezione ma che prevede una serie di attività che ad oggi non sono comprese nel nostro orario”.