uni astiss gazzetta d'astiLe iscrizioni all’Università astigiana sono in costante aumento, segno della buona offerta formativa che richiama studenti da altre province e dall’estero. Il rilevante numero di giovani iscritti, oltre 900, con un’organizzazione degli spazi didattici pone nuove domande di accoglienza e residenzialità, in particolare per coloro che arrivando da fuori Asti, anche pendolari, necessitano di poter risiedere in città per periodi più o meno lunghi dell’anno accademico. “Il problema è ben presente all’Amministrazione, come ha ricordato il Sindaco, che oltre alle due nuove strutture universitarie (laboratori e palestra) che saranno realizzate dal Comune con i fondi del bando regionale PTI, ha in procinto di avviare una iniziativa innovativa per promuovere la residenzialità studentesca universitaria coinvolgendo pensionati che abbiano locali da condividere  o proprietari di alloggi, come avviene in molte città universitarie”. Di questo se ne è parlato  in un incontro tra Assessorato all’Istruzione e Servizi Sociali, l’Agenzia Casa e l’Università per dare corpo a una proposta che sia di reciproco vantaggio per i contraenti. Forme di residenzialità diffusa possono infatti venire incontro all’esigenza di persone sole che abbiano camere inutilizzate e di proprietari con appartamenti già arredati, da proporre in locazione, senza così mettere in cantiere opere edilizie di nuova costruzione (collegi e ostelli), a fronte di un patrimonio considerevole di alloggi locali sfitti. Studenti e le loro famiglie,  potranno invece avere garanzie e un riferimento certo nel reperimento del locale più adatto alle loro esigenze. Senza considerare l’innegabile opportunità di favorire, per chi vorrà giovarsene, di un importante rapporto intergenerazionale che esprime anche la qualità sociale del progetto. I cittadini che dispongono di locali adeguati, alloggi o locali in condivisione, potranno iscriversi a un apposito Registro che normerà le condizioni di locazione anche prevedendo benefici fiscali per i proprietari e accordi con le associazioni di categoria.