Valerio Onida parla ai giovani dinanzi a un folto pubblico al Foro Boario di NizzaHa parlato soprattutto a loro, ai ragazzi delle scuole superiori venuti ad ascoltare la breve ma straordinaria storia della Repubblica partigiana dell’Alto Monferrato, nata e morta negli ultimi mesi  del 1944, e a comprenderne l’eredità lasciata. “La forza delle idee di quell’esperienza, esperimento di democrazia – ha detto Valerio Onida – saranno poi alla base della Costituzione, espressione dello sforzo per superare la degenerazione dei regimi autoritari e per costruire uno stato nuovo ispirato ai principi della libertà, uguaglianza, giustizia”.

Occasione per celebrare i 70 anni della Repubblica partigiana, il convegno “Inventarsi la democrazia”, organizzato sabato scorso, con alta partecipazione al Foro Boario di Nizza, da Israt, Comune e Casa della Memoria di Vinchio.

Onida, alla guida dell’Istituto nazionale per la storia del Movimento di Liberazione in Italia, ha ascoltato le relazioni di Laurana Lajolo, Mario Renosio e Nicoletta Fasano, che hanno tracciato il contesto e la storia della Repubblica, e prima di prendere la parola ha osservato a più riprese gli studenti, a cui il vicepresidente dell’Israt, Mauro Forno, aveva poco prima ricordato: “Molti dei partigiani di quel tempo avevano la vostra stessa età”.

“Stanno nella Costituzione – ha spiegato l’ex presidente della Consulta ai ragazzi – le basi della nostra convivenza: se perdiamo quegli ideali, il nostro futuro sarà irrimediabilmente compromesso”. Parole pronunciate davanti ai partigiani Guido Bosca e Sandro Gioanola, protagonisti e testimoni di una stagione di pace che, in quei mesi del ’44, portò a un’esperienza di autogoverno che alle genti di una quarantina di comuni a sud del Tanaro regalò l’intenso sapore della libertà: poi stroncata con il rastrellamento nazifascista del 2 dicembre.

Il Comune ha voluto esporre in sala il gonfalone, impreziosito dalla medaglia d’argento al valor militare ricevuta grazie alle pagine di sacrificio e coraggio scritte dai partigiani dell’Alto Monferrato.  A quegli “uomini e donne, che 70 anni fa non si sono nascosti, ma hanno combattuto per una libertà di cui godiamo ancora oggi.. e non sempre la usiamo bene” il ringraziamento del sindaco Flavio Pesce. Presenti al convegno numerosi sindaci; Fabrizio Brignolo, neo presidente della Provincia ha ricordato con orgoglio la medaglia d’oro al valor militare attribuita all’ente proprio per il contributo dato dalla Resistenza.

Ma la storia va continuamente alimentata per non perdere la memoria, ha ricordato il direttore scientifico dell’Israt Mario Renosio. Per questo l’istituto intraprenderà prossimamente a Nizza una nuova iniziativa rivolta alle scuole: la riscoperta di piazze e vie cittadine intitolate a persone o avvenimenti legati alla lotta partigiana. Al pubblico presente in sala è stato distribuito un libretto (fatto appositamente stampare da Comune e Israt) con la relazione con cui Camillo Dal Pozzo, presidente della Giunta di governo, riassunse e rendicontò l’attività amministrativa e gestionale della Repubblica partigiana dell’Alto Monferrato fino al rastrellamento del 2 dicembre.

Intanto il programma per il 70° anniversario della Liberazione, nel ricordo della Repubblica partigiana del sud Astigiano, proseguirà domenica 26 ottobre a Vinchio: alle 15, in piazza del municipio, prenderà il via la passeggiata sui luoghi in cui nacque la Resistenza.