Don Andrea Martinetto dal giugno scorso è parroco di San Secondo. 

Dopo cinque anni trascorsi come parroco di Portacomaro Stazione, Caniglie, Castiglione e Migliandolo infatti è tornato nella parrocchia dove per tre anni e mezzo era stato seminarista e viceparroco e per la prima volta in questi giorni si trova a vivere, nel suo nuovo ruolo, l’emozione della celebrazione del Santo a cui è intitolata la sua parrocchia oltre che essere il patrono della città.

Cosa prova in vista della festività di San Secondo?

“Gioia ed entusiasmo”.

Cosa state preparando nella chiesa intitolata al Santo e che custodisce le sue spoglie?

“Questo per noi è il tempo della novena: insieme a parrocchiani e alcuni collaboratori si sta allestendo la chiesa, ci occupiamo delle reliquie del Santo, prepariamo il baldacchino”.

Quali sono i tratti di San Secondo da mettere in luce?

“In San Secondo si evidenziano il fascino e la bellezza dell’incontro con Cristo. L’aver vissuto per lui, l’aver sacrificato tutto per Gesù. Il suo esempio e la sua preghiera sono importanti per noi: ci guidano nell’imparare a mettere Cristo davanti alla nostra persona e a fare di lui il centro della nostra vita”.

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 28 aprile 2023

Marianna Natale