Assieme all’associazione Premio Letterario Asti d’Appello (presidente Piero Ghia, presidente onorario Paolo Conte), è la Biblioteca Astense a coordinare l’organizzazione del premio letterario che culminerà nella cerimonia di premiazione domenica alle 17,15 a Teatro Alfieri (madrina Maria Luisa Spaziani, concerto di chiusura di Uto Ughi). Alla direttrice Donatella Gnetti abbiamo fatto qualche domanda per capire “dal di dentro” come l’evento si stia strutturando nel tessuto cittadino, quali e quante persone coinvolge, e che impulso stia realmente dando alla lettura. Quali sono i numeri del premio Asti d’Appello? “Il premio si è affermato e continua a crescere: nel settembre 2009, quando iniziò l’avventura, i soci fondatori erano 33 (29 ‘persone fisiche’ e quattro enti: Biblioteca, Rotary, Lions, Inner Wheel). In un solo mese di iscrizioni i soci erano divenuti 56, nel 2010 127, nel 2011 160, nel 2012 165. La giuria giovane è nata nel 2010, composta da una selezione di massimo 12 studenti degli istituti superiori. Il primo anno hanno partecipato liceo classico, scientifico, istituto Monti, Giobert e istituto d’arte, dal 2011 anche il liceo Pellati di Nizza Monferrato. Anche la scuola interna al carcere partecipa dal 2010 ed è molto attiva: si devono a questi particolari giurati alcune interessanti riflessioni pubblicate sul forum dei soci, ovviamente tramite un intermediario”. E per quanto concerne i numeri “editoriali”? “Per rimanere solo a quest’anno, grazie al premio sono stati distribuiti e – mi auguro vivamente – letti, in città, 1600 libri in più (200 copie per ciascuno degli otto titoli selezionati, compreso Trevi che però non parteciperà alla finale): non è poco!” Negli anni come si sono evoluti i rapporti con avvocati e magistrati della giuria togata? “I rapporti con la giuria togata sono per certi versi sorprendenti, se si pensa ai personaggi coinvolti: ai cinque che partecipano con passione e costanza fin dalla prima edizione (pochissime e motivate le assenze, sempre compensate dalla comunicazione al notaio del voto con motivazione scritta) si sono aggiunti lo scorso anno Mario Barbuto, presidente della Corte d’Appello di Torino, e quest’anno l’avvocato Cristiana Maccagno Benessia del foro Torinese. Nonostante i comprensibili impegni (e lo dico volentieri, per smentire certi sospetti che circolano!), leggono tutti i libri che sono chiamati a giudicare, come attesta il notaio Piergiorgio Amici Ceva di Nucetto, l’unico che entra con loro in camera di consiglio e che, senza mai rivelare i dettagli,  conferma che in quella sede si sviscerano a fondo le questioni e si motivano con profondità e acutezza le decisioni”. www.premioastidappello.org/ Sulla Gazzetta d’Asti in edicola venerdì 23 novembre un lungo servizio sarà dedicato ai finalisti di questa edizione del Premio Asti d’Appello. MN