Cinquant’anni, astigiano, figlio di artigiani e padre di due figli. Ingegnere, per otto anni consecutivi nel Consiglio dell’Ordine. Massimo Cerruti ha iniziato nel 2015 a condurre diverse battaglie a favore dei cittadini fondando anche un Comitato con l’obiettivo di difendere gli interessi dei cittadini e la libertà energetica dal monopolio e dalle potenti “lobbies” del gas. Nel 2017 è stato candidato a sindaco di Asti per il Movimento 5 Stelle perdendo solo al ballottaggio contro Rasero, da allora è stato consigliere comunale e vicepresidente delle commissioni Urbanistica e Lavori Pubblici, e recentemente stato confermato per un ulteriore mandato alle amministrative. Ora è candidato alla Camera dei Deputati in seconda posizione del listino proporzionale nel Collegio astigiano dopo l’ex sindco di Torino Chiara Appendino ed è il candidato all’ uninominale per il M5S.

Come mai questa candidatura?

“Le liste del M5S risultano da una selezione accurata sui requisiti di ordine morale, onorabilità, casellari. Poi vi è la scelta dal basso delle Parlamentarie e il giudizio finale del presidente Giuseppe Conte. Oltre a ciò ricordiamo anche le altre regole che i nostri parlamentari devono accettare e cioè il vincolo del doppio mandato per garantire un rinnovo della classe dirigente ed evitare i “dinosauri” della politica. Ancora la decurtazione dello stipendio e la restituzione dei guadagni dalla politica: proprio nei giorni scorsi sono stati destinati altri 2 milioni di euro a enti “no profit” e associazioni. Solo il M5S lo fa e non ha mai smesso di farlo, gli altri mai iniziato”.

Cosa farebbe se eletto?

“Pancia a terra per le nostre zone. Vado oltre: il territorio c’è ed è bellissimo, le vere potenzialità da valorizzare sono le persone, abbandonate e represse da un sistema di pochi che lascia poco spazio a chi vuole crescere! Il vero potenziale inespresso è lì: liberare le energie e le capacità dei nostri produttori, artigiani, ristoratori, commercianti e professionisti. Lotterò per tutti loro, per aiutarli a creare lavoro e ricchezza”.

Come?

“E’ scritto nel programma: regole certe per gli imprenditori mediante statuto delle imprese, via la burocrazia dalle startup, incentivi all’imprenditoria giovanile, per le donne fondo per l’imprenditoria femminile, cancellazione dell’Irap, liquidità con garanzie statali dall’80% al 100%, cashback e crediti fiscali. Ripartiamo grazie alle piccole e medie imprese. 

Altre potenzialità: il polo enomeccanico, le infrastrutture ultimando la At-Cn e i collegamenti, le mobilità a basso impatto ciclistica e ferroviaria. Pensiamo alla salute: l’Ospedale e il Pronto Soccorso di Asti sono da potenziare per i cittadini e per chi ci lavora, l’Università e la cultura, Asti diventi veramente città Universitaria. 

Le eccellenze enogastronomiche sono tante e di assoluto livello”.

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 23 settembre 2022

Paolo Viarengo