Al Giubileo del Mondo Educativo ha partecipato anche il Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC) con i suoi referenti regionali e nazionali. Abbiamo chiesto a Maurizio Barla, astigiano, incaricato regionale per il Piemonte e la Valle d’Aosta e da poche settimane inserito nella segreteria nazionale di raccontarci alcune suggestioni a seguito dell’incontro con Papa Leone XIV.

Quali tratti del discorso di Papa Leone ti hanno colpito?

Una frase che mi ha colpito durante l’udienza con gli studenti di tutto il mondo è la seguente: “una stella da sola resta un punto isolato. Quando si unisce alle altre, invece, forma una costellazione. Così siete voi: ognuno è una stella, e insieme siete chiamati a orientare il futuro. L’educazione unisce le persone in comunità vive e organizza le idee in costellazioni di senso.”  Questa frase è ricca di significati: da un lato, invita ognuno di noi “ad essere costellazioni” ovvero a lavorare in gruppo e a cooperare, piuttosto che essere deboli stelle isolate: un vero e proprio inno alla fratellanza. Dall’altro lato, Papa Leone ci spiega come sia l’educazione a creare comunità: le nostre scuole sono un ottimo esempio (o dovrebbero esserlo) di comunità inclusive, dove studenti differenti per contesti sociali, familiari e culturali si siedono agli stessi banchi e imparano a crescere insieme.

Come pensi si possano tradurre nella realtà le indicazioni che il Papa ha dato agli studenti?

Sabato durante la Celebrazione del Giubileo del Mondo Educativo ha detto: “Quando penso alle scuole e alle università, le penso come laboratori di profezia, dove la speranza viene vissuta, raccontata e riproposta”. Secondo me, ciò che tutti gli studenti dovrebbero fare è proprio quello di coltivare la speranza là dove vivono: questo vuol dire essere studenti che si impegnano attivamente al miglioramento delle nostre scuole, che credono nel valore educativo alla base del nostro sistema scolastico, che vivono lo studio non come un semplice apprendimento nozionistico, ma come una formazione personale a 360 gradi perché coloro che vivono le scuole oggi sono gli stessi che domani avranno la possibilità di cambiare il mondo. Tutti questi motivi, che portano alla formazione di un pensiero critico, sono il mezzo che abbiamo noi studenti, seppur nel nostro piccolo, per essere costruttori di speranza.

In che cosa consiste il MSAC e il tuo nuovo ruolo in segreteria nazionale?

Il MSAC è un movimento studentesco rivolto a tutti gli studenti delle scuole superiori e riconosciuto ufficialmente come “tra i maggiormente rappresentativi” dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il Movimento è basato sul pensiero di don Milani, il nostro motto è “I Care” che si traduce nel prendersi a cuore la Scuola, vivendola in modo partecipativo e come luogo di formazione di una coscienza sensibile ai valori etici e civili. Da qualche settimana, oltre al mio incarico di Regionale per Piemonte e Valle d’Aosta, sono entrato a far parte della Segreteria nazionale, che ha come obiettivo quello del coordinamento dell’intera Equipe Nazionale nella realizzazione di incontri, progetti ed eventi a scopo formativo su tematiche del mondo scolastico.