ilsensodell'acquaDoppia presentazione, nel fine settimana, per il libro “Il senso dell’acqua”: l’autrice Laura Nosenzo lo presenterà venerdì 17 aprile a Cantarana e domenica 19 a Canelli. In entrambi i luoghi sono state raccolte due delle trenta storie contenute nel volume, edito da Araba Fenice, ed aventi come filo conduttore l’acqua (foto di Michela Pautasso e Paolo Smaniotto). L’incontro di Cantarana, fissato per le 21 nel salone del Consiglio Comunale, è proposto dal Comune con l’Associazione “I cerchi nell’acqua” e la Pro Loco (ingresso libero, al termine rinfresco). Dopo il saluto del sindaco Roberta Franco, la parola toccherà a Laura Nosenzo, giornalista e scrittrice astigiana. Ci si soffermerà in particolare sulla storia di Carlo Forneris, ultimo custode dei pozzi di località Bonoma. L’uomo appartiene a una famiglia che dal 1890, cioè da quando le sorgenti iniziarono a essere sfruttate e la città di Asti costruì a Cantarana il suo acquedotto, si è occupata di vigilare sull’acqua. Il protagonista della storia apprese i segreti del mestiere ancora bambino e fino al momento del pensionamento, avvenuto nel 2003, è stato testimone dei cambiamenti tecnologici al campo pozzi e agli impianti di trattamento e distribuzione dell’acqua: alcune funzioni sono passate dal controllo visivo diretto (il suo) a quello del sistema computerizzato. Ma lui “ancora oggi – scrive l’autrice – torna di tanto in tanto all’acquedotto a sentire il rumore dell’acqua e ad affondare gli occhi nella sua trasparenza”. Un contributo, durante la serata, verrà da Vincenzo Gerbi, presidente dell’Autorità d’Ambito n. 5 “Astigiano-Monferrato”, consigliere comunale e grande esperto dell’acquedotto di Cantarana. A Canelli, domenica 19 aprile, la presentazione de “Il senso dell’acqua” avverrà alle 17 alla      Biblioteca Civica “G. Monticone”, che organizza l’iniziativa con le associazioni Memoria Viva e Valle Belbo Pulita. Laura Nosenzo converserà con Claudio Riccabone, vicepresidente di Valle Belbo Pulita. A Canelli l’autrice ha raccolto una delle storie (“Oggi i pesci sono stupidi”) più curiose del libro: riguarda il Belbo e ha per protagonista Massimo Branda, presidente di Memoria Viva, che parteciperà all’incontro con altri canellesi citati nel racconto. Quest’ultimo inizia dagli stupori adolescenziali di un gruppo di ragazzini, assetati di avventure lungo il torrente. “Oggi i pesci sono stupidi” si dicono, una mattina d’agosto degli Anni Settanta, con i piedi piantati nell’acqua: per una volta cavedani, carpe e barbi non sfuggono alle loro mani ingorde, ma si lasciano trasportare – arresi – dalla corrente… un mistero racchiuso nelle profondità del torrente, pensano i bambini. Ben altra versione, invece, potrebbero raccontare le acque, umiliate dall’inquinamento. Il racconto affronta anche il rapporto tra il protagonista e il Belbo di oggi. Non a caso farà da corollario all’incontro la mostra di Paolo Rizzola “A due passi dalla città”, con immagini sulla fauna della cassa di espansione del corso d’acqua. Ingresso libero; al termine aperitivo.