movimpreseSi arresta, nel terzo trimestre del 2012, il dinamismo del sistema imprenditoriale piemontese. Tra luglio e settembre, infatti, il bilancio demografico rilevato attraverso i registri camerali ha censito 5.128 nuove iscrizioni, numero inferiore sia rispetto a quello registrato nel trimestre precedente, sia rispetto al III trimestre del 2011, quando le iscrizioni ammontavano a 5.710. Le cessazioni, valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio, si sono attestate a quota 4.750, risultando in diminuzione rispetto alle 5.548 registrate nel II trimestre dell’anno, ma in aumento rispetto alle 4.645 registrate nel periodo luglio-settembre del 2011. Il saldo del III trimestre 2012 risulta, pertanto, pari a +378 unità, un terzo circa di quello registrato un anno fa. Il bilancio tra imprese “nate” e imprese “cessate” si traduce, così, in un tasso di crescita del +0,08%, dato inferiore sia rispetto a quello registrato a livello medio nazionale (+0,24%), sia rispetto al risultato piemontese manifestato nello stesso trimestre dell’anno precedente (+0,23%). La sostanziale stagnazione registrata a livello complessivo regionale è il frutto di tassi di crescita piatti registrati in tutte le province del territorio: Novara e Alessandria manifestano i risultati migliori, registrando tassi di crescita pari rispettivamente al +0,25% e +0,20%, seguite da Torino (+0,10%) e Vercelli (+0,08%). Una crescita nulla contraddistingue le performances di Asti(+0,02%) e Cuneo (-0,02%). Risultano più negativi i dati delle province di Biella e del Verbano Cusio Ossola, che registrano entrambe un tasso di crescita del -0,06%. “Il tessuto imprenditoriale piemontese arranca. Sembra aver perso quella fiducia e quel coraggio che da decenni caratterizzano il nostro ‘saper fare impresa’. Ma non ci possiamo arrendere. Spetta a noi, insieme a tutto il sistema politico e istituzionale, mettere sul tavolo efficaci sistemi per arginare l’emorragia che sta colpendo in particolar modo le piccole aziende, più fragili e meno strutturate. Questo vuol dire scommettere e gettare le basi per una vera ripresa del nostro futuro economico” commenta Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte. Sotto il profilo delle forme giuridiche si evidenzia un andamento leggermente negativo per le imprese individuali, il cui tasso di crescita mostra il segno meno (-0,05%). Risultano ancora positivi, sebbene prossimo allo zero, i tassi di crescita delle società di capitale (+0,44%), delle società di persone (+0,10%) e delle altre forme giuridiche (+0,88%). Valutando le variazioni trimestrali dello stock delle imprese registrate per settori di attività economica, si osserva come il comparto del turismo abbia, ancora una volta, registrato la variazione positiva più consistente (+0,41%), seguito dal settore degli altri servizi (+0,15%). Sostanzialmente stabile il dato relativo al commercio (+0,11%), mentre appaiono in flessione i risultati degli altri principali comparti. L’industria in senso stretto registra una variazione di stock negativa sul II trimestre 2012 (-0,14%); analogo andamento caratterizza il comparto delle costruzioni (-0,08%). Anche per quanto riguarda il settore agricolo lo stock di imprese registrate a fine settembre 2012 risulta inferiore a quello del 30 settembre dello stesso anno (-0,11%).