Primi segnali di schiarita giungono dal fronte dell’emergenza abitativa.
La possibile svolta è  giunta nella tarda serata di ieri a margine di un travagliato Consiglio Comunale, il secondo consecutivo, dopo quello vissuto giovedì scorso con l’aperta protesta di alcuni manifestanti per il diritto alla casa e la conseguente sospensione dei lavori.
Il sindaco di Asti, Giorgio Galvagno, si è ripromesso di contattare in mattinata il prefetto Paola Picciafuochi e di convocare quanto prima un nuovo tavolo delle emergenze a cui siederà anche il Coordinamento Asti Est, l’associazione per il diritto alla casa che da alcuni mesi manifesta, con azioni anche plateali (basti ricordare la clamorosa occupazione della torre Troyana di due settimane fa) il disagio vissuto da numerose famiglie sottoposte a ingiunzioni di sfratto o in gravi difficoltà economiche.
Parole concilianti che sono giunte al termine di una giornata fortemente caratterizzata dal problema casa: nel pomeriggio il sindaco aveva convocato una conferenza stampa per illustrare alla cittadinanza il suo punto di vista dopo le tensioni registrate giovedì scorso in consiglio, sottolineando la volontà di trovare una soluzione per porre rimedio ai casi più gravi e in contrasto con i principi della legalità (con esplicito riferimento alle occupazioni, in corso, delle palazzine di via Allende  e via Orfanotrofio).
Parole poi riproposte in serata nell’ex sala consiliare del Municipio, dove Galvagno ha deciso d’intrattenersi con i manifestanti (circa una quarantina) giunti come spettatori durante la seduta aggiornata del consiglio comunale.
Il presidente Giovanni Boccia, una volta terminata la discussione della pratica inerente al futuro del mercato ortofrutticolo (votata a maggioranza), ha concesso la parola a due rappresentanti, come esplicitamente richiesto da Vittorio Voglino, ex sindaco di Asti.
Oreste Bolla (Coordinamento Asti Est) e Claudio Caron (ex presidente Asti) hanno avuto quindici minuti di tempo per illustrare due problematiche molto sentite nella nostra città: l’emergenza abitativa e il caro parcheggi, con la richiesta che si aprisse, già in serata, una discussione in merito.
La proposta è stata respinta e questo diniego ha letteralmente scatenato l’ira del pubblico, costringendo il presidente Boccia a sospendere i lavori.
Galvagno, percepita la necessità  di un confronto, ha quindi invitato a continuare la discussione nella sala attigua.
Il Comune non chiuderà mai al pubblico” ha voluto precisare il sindaco, dando risposta a quanti avevano letto, nell’intervista rilasciata domenica scorsa a un giornale locale dal vicesindaco Sergio Ebarnabo, un atteggiamento di chiusura al dialogo dopo le rimostranze presentate pochi giorni prima.
Galvagno ha inoltre chiarito i motivi che l’hanno “costretto” ad inviare l’ordinanza di sgombero per le famiglie abusive in via Orfanotrofio, un provvedimento preso “a difesa dell’incolumità delle persone” viste le precarie condizioni di sicurezza in cui riversa lo stabile ed ha ribadito la posizione dell’amministrazione in merito alle occupazioni: “Il Comune non vuole dare giudizi morali ma violare le leggi è inaccettabile”.
Nei prossimi giorni dovrebbe tenersi una nuova seduta del consiglio comunale “ad hoc” sul problema abitativo e Giorgio Galvagno sarà tenuto a fornire una risposta ufficiale in merito alle interpellanze che il Partito Democratico ha intenzione di proporre dopo il dibattito informale tenutosi nell’ex sala consiliare e a cui erano presenti, per l’opposizione, Alberto Pasta (Idv) e Anna Bosia (Pd).
Fabio Ruffinengo