La quarta giornata del Festival assegna una serie di “medaglie”: Premio della critica “Mia Martini” – sezione giovani a Giovanni Caccamo, che si aggiudica anche il premio della Sala Stampa Radio-Tv-Web “Lucio Dalla” con la canzone “Ritornerò da te”; mentre Assomusica premia la band Kutso. La penultima serata registra il vincitore delle Nuove proposte: Giovanni Caccamo, che ha la meglio su Kutso. Nella giuria di esperti che ha preso parte alla votazione vi è Andrea Mirò, musicista e direttore d’orchestra astigiana. Caccamo riceve pure il premio Luzzati Regione Liguria. Per quanto riguarda la competizione maggiore, sono 4 Big che non accedono alla finale di sabato sera: Biggio e Mandelli (Soliti idioti), Lara Fabian, Raf e Anna Tatangelo. Primo ospite della serata Antonio Conte, ct della nazionale di calcio. Dichiara di amare tre canzoni: “Se stiamo insieme” di Riccardo Cocciante (1991), “Uomini soli” dei Pooh (1990) e “Si può dare di più”, portata in trionfo a Sanremo nel 1987 da Gianni Morandi, Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri. Poi salgono sul palco il compositore Giovanni Allevi, i The Avener e l’imitatrice Virginia Raffaele, che interpreta Ornella Vanoni. *** I VOTI GAZZETTA D’ASTI AL FESTIVAL Dai tempi della scuola abbiamo una repulsione per le interrogazioni e relativi giudizi. Non possiamo esimerci, però, dall’assegnare i voti, non a tutte le canzoni ma a chi, tra artisti e organizzatori, se l’è veramente meritato. CARLO CONTI – Voto 10 È considerato un presentatore di Casa Rai, e questo forse l’ha penalizzato e spiega il motivo per cui è giunto così tardi alla conduzione del Festival. I numeri sono dalla sua parte: record di ascolti ogni serata. Conduce con serenità e trasmette sicurezza. Le canzoni sono ok, gli ospiti piacevoli. Il “carrozzone” diventa commovente, quando, con semplicità, ricorda i musicisti e cantautori scomparsi, tra cui l’astigiano Giorgio Faletti. Se portava a Sanremo i Pink Floyd, che lui fan convinto della band londinese aveva invitato dalla prima ora, aggiungevamo anche la lode. EMMA – Voto 8 Non riguarda la voce, ma la sua nuova veste di co-conduttrice. Delle tre “vallette” scelte da Conti è quella che ci colpisce di più. La vestono come la Clerici, come non te l’aspetti da una come lei (i costumi potrebbero andar bene a Biancaneve). Il suo viso pieno contornato di boccoli d’oro, l’espressività bonaria e le sue battute stringate suscitano una comicità imprevista, alla – non si agiti alcuno – Monica Vitti (nel cinema) e Sandra Mondaini (in tv). Mercoledì sera ha detto che avrebbe preferito essere in gara e cantare. Forse ha trovato un’altra ragione di vita. CANZONI – Voto 7,5 Da alcune edizioni sentiamo ripetere laconicamente: «Di queste canzoni resterà poco. Chi si ricorda quelle dello scorso anno?». Riascoltandole in radio o in cuffia si capisce che di loro qualcosa resterà, quasi come gli anni Ottanta di Raf. CORUZZI alias PLATINETTE – Premio della critica Gazzetta d’Asti Tifiamo per lui, in coppia con Grazia Di Michele, per il Premio della critica “Mia Martiti”, designato dai giornalisti accreditati della sala stampa. Quelle parole nel testo: «essere umano» paiono uscite dal magistero di papa Francesco. ISIS – Voto zero L’Ariston, per la risonanza mediatica che produce nella settimana festivaliera, era considerato un obiettivo sensibile per atti di natura terroristica. La città dei fiori è più che mai blindata: agenti in divisa e in borghese perlustrano attenti la zona. Tra un taglio di gola, una crocifissione e una “fiammata”, i guerrieri cupi dell’organizzazione islamista hanno preferito – ci illudiamo noi – stare comodi in poltrona ad ascoltare le canzoni sanremesi, ammesso e non concesso che da quelle terre agitate siano a conoscenza che esista un Festival della canzone italiana. Per adesso non è successo alcunché. Comunque noi confidiamo nelle forze dell’ordine nostrane. Stefano Masino – Foto di Ercolina Gallo