Istruttiva e coinvolgente la visita organizzata dall’Onav di Asti alla Cantina Contratto di Canelli, sabato scorso, e numerosa la partecipazione degli appassionati.

Il percorso attraverso le cantine sotterranee occupanti circa 5 mila metri quadrati, scavate nella pietra calcarea della collina canellese sino a 32 metri di profondita’, proprio sotto il castello Gancia, ha permesso di fare la conoscenza con la storia dell’azienda, fondata nel 1867 da Giuseppe Contratto e prima a proporre, con metodo classico, lo Spumante millesimato.
La produzione odierna si aggira intorno alle 160 mila bottiglie di vino prodotte ogni anno, mantenute in riposo orizzontale per 36/48 mesi, alla giusta temperatura garantita dagli ambienti sotterranei.  Solo dopo tale stazionamento è possibile iniziare il rito del “remuage”, affidato esclusivamente alle manovre manuali dai due cantinieri, a cui segue la sboccatura , il compenso del  liquido andato perso e la tappatura.
Vengono utilizzate esclusivamente uve Pinot nero e Chardonnay, in grado di garantire la qualità tipica dei grandi vini.
Dal 2011, dopo un periodo di collaborazione durato qualche anno, i Rivetti de “La Spinetta” hanno acquisito l’azienda Contratto, ponendosi l’obbiettivo di produrre vini Metodo Classico di grande pregio con uve moscato provenienti dalle vigne canellesi.

La visita si è opportunamente conclusa con una degustazione dei cavalli di battaglia della cantina, accompagnati da salumi e formaggi. Si sono potuti assaggiare il Brut millesimato annate 2007-2008, sboccato solo un mese prima ed il Rosè 2007 For England, 100% di Pinot nero lasciato sulle bucce meno di 10 ore, con sentori di piccoli frutti a bacca rossa.
Per ultimo è stato proposto un Asti 2009, caratterizzato dall’aroma tipico dell’uva moscato che ricorda il miele e la frutta matura; le annate 2009-2010 sono state prodotte con il metodo Charmat, mentre dal 2011 si è tornati al metodo classico.

Infine tutti a pranzo presso il  pluridecorato e stellato Ristorante San Marco di Mariuccia e Piercarlo Ferrero, tappa d’obbligo per i buongustai amanti della cucina nostrana.