Nel tardo pomeriggio di mercoledì il Tribunale Sportivo Federale che ha sede a Padova, ha reso nota la sentenza attesa da tutti gli appassionati, sentenza che sicuramente sarà ricordata per parecchi anni e non solo dalle parti in causa, dato infatti il carattere quasi di cesura netta che potrebbe rivestire per il futuro del Torneo a Muro del Monferrato, da qualche anno promosso a Campionato Italiano assoluto con tanto di scudetto alla vincente. Il mondo paesano del “tambass”, quello delle nostre colline e delle nostre piazze, da settimane infatti non si interrogava tanto su quale potesse essere l’eventuale penalità che sarebbe stata comminata alle due società accusate, Grazzano soprattutto ma anche Vignale, quanto sull’intera struttura che regge i vari tornei a muro, a partire naturalmente da quello di serie A scendendo fino alle categorie minori. Per quanto riguarda l’attualità ricordiamo dunque che il Tribunale Federale ha accettato in pieno le richieste dell’accusa e la sentenza, immediatamente esecutiva anche in presenza di eventuali ricorsi, condanna il Grazzano a 20 punti di penalità in classifica, con 12 mesi di squalifica per il direttore tecnico Fabiano Alessandro Penna e 6 per il presidente Redoglia, mentre per il Vignale la penalità è più lieve: 4 punti in graduatoria, così come la squalifica per la presidentessa Annalisa Arzani, due mesi. Se il Vignale rimane lo stesso in corsa per lo scudetto, la penalità comminata a Vittorio Fracchia e compagni li fa invece sprofondare al penultimo posto, buono tuttavia per provare a lottare nella Coppa Italia di categoria. (Nella foto Vittorio Fracchia, capitano del Grazzano) St. M.