locandina film_Adaline posterADALINE – L’ETERNA GIOVINEZZA Regia: Lee Toland Krieger Interpreti: Blake Lively, Michiel Huisman, Kathy Baker, Harrison Ford Alla base del film vi è un’originale sceneggiatura che rielabora il mito dell’eterna giovinezza e attraversando le tante vite vissute culmina con una storia sentimentale. Adaline, nata all’inizio del XX secolo, alla bella età di 29 anni smette d’invecchiare; tranne che alla figlia terrà il suo segreto nascosto a tutti per decenni, finché il vero amore mischierà le carte del destino. Una pellicola patinata cui fanno da sfondo le varie epoche che trascorrono, a differenza dell’età della protagonista: dalle due guerre mondiali, passando per le lotte degli anni Sessanta, fino ad arrivare alla contemporaneità. La partecipazione di un’attrice ormai matura come Ellen Burstyn accentua però forse troppo i paradossi temporali: fa effetto vederla a più di ottant’anni rivolgersi alla protagonista, la ventisettenne Blake Lively, dicendole: “Ciao, mamma”… Blake Lively è il volto della campagna pubblicitaria di L’Oréal Paris e del profumo Premiere di Gucci; ha recitato per Oliver Stone in “Le belve”, oltre che nella serie tv di successo “Gossip girl”, dove interpreta il ruolo di Serena. LE STREGHE SON TORNATE Regia: Álex de la Iglesia Interpreti: Carmen Maura, Hugo Silva, Mario Casas, Carolina Bang La trama ricorda vagamente “Dal tramonto all’alba” di Robert Rodriguez: due scombinati rapinatori, dopo un rocambolesco colpo a Madrid, si danno alla fuga dirigendosi verso la Francia. Fanno però malauguratamente tappa nel paese di Zagarramurdi, dove si rifugiano presso una famiglia che si rivelerà composta da streghe. La storia prende allora una piega incredibile e del tutto inattesa… Álex de la Iglesia, con all’attivo film come “La comunidad” o “Crimen perfecto”, è l’ultimo erede di un cinema spagnolo irriverente e dissacratorio che ha le sue radici nobili in Luis Buñuel. Ma De la Iglesia appartiene a tutt’altra generazione e si è da sempre dedicato al cinema di genere, mischiando soprattutto azione e horror, e innestandovi dosi massicce di humour. Mosca bianca nel cinema europeo, i suoi film si possono accostare a certa produzione pulp americana, ma nonostante i toni grotteschi e da grand guignol è sempre riuscito a mantenere una cifra stilistica personale che lo rende un piccolo autore di culto, tanto da vincere anche diversi premi. La consacrazione è avvenuta alla mostra di Venezia del 2010, quando Quentin Tarantino, presidente della giuria, gli ha attribuito il Leone d’argento per “Ballata dell’odio e dell’amore”; “Le streghe son tornate”, invece, ha vinto ben 8 Goya, i corrispettivi spagnoli dell’Oscar. A cura di Umberto Ferrari