Si chiama “Fiori dell’Est 2019” l’indagine della squadra mobile della polizia di Asti che ha smantellato un presunto sodalizio criminale dedito al traffico e allo spaccio di stupefacenti. Stupefacente proveniente dall’Albania. Un’indagine che ha portato a decine di perquisizioni effettuate anche con la collaborazione di altre squadre mobili e che ha permesso di indagare 42 persone.

L’attività investigativa è scattata nel gennaio del 2019, quando, attraverso i ripetuti servizi finalizzati al contrasto dello spaccio nel capoluogo e nella provincia, disposti dal Questore di Asti Alessandra Faranda Cordella, sono stati raccolti numerosi elementi probatori riguardo l’esistenza di una complessa ed articolata rete di spacciatori e fornitori.

Mesi di intercettazioni e servizi di osservazione che hanno delineato uno spaccato dell’attività portata avanti da un gruppo di italiani e albanesi tutti residenti ad Asti, organizzati in cerchie diversificate, alcune delle quali avevano rapporti tra loro. In particolare sembra che la droga, importata dall’Albania, avesse facile mercato sulle piazze dell’Astigiano, in particolare su quelle di Nizza e Canelli.

“Per alcuni dei soggetti individuati, per lo più italiani, si accertava che la cocaina acquistata da albanesi, veniva poi trasformata in crack”, hanno spiegato dalla questura.

Le numerose cessioni di droga all’indirizzo di una variegata tipologia di clienti venivano precedute da un’attenta attività di perlustrazione, in auto o in scooter, delle zone individuate per gli incontri, allo scopo di verificare la presenza delle forze dell’ordine. Non sarebbero mancati persino gli agguati messi in atto da alcuni presunti spacciatori, quasi tutti pregiudicati; i clienti che erano rimasti indietro con i pagamenti in alcuni casi venivano “avvicinati” per il recupero del credito, con minacce e pure aggressioni fisiche. Ma in alcuni casi la droga veniva ceduta a giovani donne in cambio di prestazioni sessuali.

L’indagine ha portato gli inquirenti a indagare 42 persone, mentre 24 sono state le misuri cautelari emesse; in particolare sono state eseguite 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 7 obblighi di dimora con presentazione alla polizia giudiziaria.

I provvedimenti sono stati eseguiti questa mattina dalla squadra mobile astigiana che è stata coadiuvata dai collegi di Genova, Pavia, degli omologhi uffici del Piemonte e dal Reparto Prevenzione Crimine di Torino e dalle unità cinofile della polizia. Numerose anche le perquisizioni che poi hanno portato al sequestro di alcune auto di grossa cilindrata e di un appartamento vicino al centro storico astigiano.