librodragSarà l’Associazione Culturale “Diavolo Rosso” (ex Chiesa di San Michele) a ospitare in Piazza San Martino 4 ad Asti, il prossimo sabato 7 dicembre alle 19 la seconda presentazione ufficiale dell’opera “Avrei voluto chiamarti Papà”, della scrittrice Raffaella Dragotta, pubblicata dalla Albatros Edizioni.

 Il libro prende le mosse dalla strage di Capaci, che segnò una profonda ferita nel cuore degli italiani e contribuì, con altri tragici eventi, a definire il 1992 come “anno nero” della recente storia d’Italia. Dopo la forte destabilizzazione sono però stati in molti a rialzarsi, a dire no, a cercare una strada per “fare qualcosa”. I risultati ottenuti nella lotta alle mafie negli anni successivi, firmati anche dalla società civile, ne sono la prova. E al risveglio delle coscienze sopite si sono aggiunti gli innumerevoli messaggi di affetto, di gratitudine, di sofferenza condivisa e… i sogni, si sono aggiunti anche i sogni. Questo libro ne descrive uno, grande e forte, così intenso da sembrare vero… È il sogno di una bambina che, vent’anni dopo aver “trovato” il suo papà, ha deciso di scrivergli una lettera, una lunga lettera che purtroppo lui non potrà mai leggere. È il sogno di chi ha ritrovato la speranza e la forza di simili sentimenti quando non li credeva più possibili. È un sogno, una lettera, ma soprattutto una riflessione intima e personale su uno dei più grandi personaggi della nostra storia contemporanea. Autrice dell’opera è Raffaella Dragotta, che in questo libro si firma solamente “Lella” perché è così che la chiamavano quand’era bambina. Nata Biella, città dove vive tutt’oggi, ha nella scrittura e nel karate le sue due grandi passioni. Oggi insegna karate ai bambini dall’alto della sua esperienza, essendo stata quattro volte Campionessa Italiana. “Avrei voluto chiamarti Papà” è la sua opera d’esordio, scritta con la speranza che le sue parole possano toccare l’animo di chi, come lei, ha ancora il coraggio di sognare.