“Inferni & Paradisi” è il titolo del Festival Passepartout 2021, giunto alla diciottesima edizione. Si svolgerà ad Asti da sabato 5 a domenica 13 giugno, organizzato dalla Biblioteca Astense Giorgio Faletti con l’appoggio della Città di Asti e della Regione Piemonte, e con la direzione scientifica di Alberto Sinigaglia.
Protagonisti gli storici Alessandro Barbero, Franco Cardini, Gianni Oliva, Tomaso Montanari, Mario Renosio; gli economisti Fabrizio Barca e Carlo Cottarelli; i magistrati Nicola Gratteri e Carlo Nordio; il produttore cinematografico e imprenditore sportivo Aurelio De Laurentiis; il sociologo Marco Revelli; il presidente dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini; il rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco; i filosofi Donatella Di Cesare e Alberto Banaudi; la pastora battista Lidia Maggi; la direttrice della Fondazione Gran Paradiso Luisa Vuillermoz; gli scrittori e saggisti Manlio Graziano, Dario Fabbri, Massimo Franco, Carlo Ossola; lo scenografo Ottavio Coffano; il curatore del Museo Luzzati Sergio Noberini, il fotografo Franco Rabino; i giornalisti Alessia Conti, Beppe Gandolfo, Tarcisio Mazzeo, Azzurra Meringolo, Domenico Quirico, Antonio Rinetti, Beppe Rovera; il gruppo di musica antica La Ghironda.
Così Alberto Sinigaglia presenta Passepartout 2021: “Un festival culturale che ha la cabina di regia in una grande biblioteca non può snobbare l’anno dantesco. Semmai deve onorare in Dante il primo intellettuale che ha parlato dell’Italia come patria e ha teorizzato l’impegno civile. Perciò, rispettando la formula tradizionale, continuiamo a ripassare la storia, confrontandola con il tempo presente: tra inferni vissuti e paradisi sognati. Come forse sognarono coloro che nel 1921 fondarono il partito comunista italiano e il partito nazionale fascista, inaugurando cent’anni di estremismi. Ma questo 2021 richiede di approfondire con urgenza cruciali temi di attualità. I limiti di movimento e di lavoro decisi dai governi con gli scienziati per il Covid-19 sono compatibili con la democrazia? La pandemia ha aggravato povertà, privilegi, ingiustizie, le differenze tra Nord e Sud: come uscire dalla trappola? Il male, il pericolo e la paura hanno nuociuto al dialogo tra le religioni? Papa Francesco ha più nemici come capo della Chiesa o per le profezie ecologiche? A che punto è la salute ambientale della Terra? E a che punto è la salute geopolitica del pianeta con America contro Russia e Cina, con le debolezze dell’Europa, con le popolazioni sterminate in Africa? Che cosa resta delle Primavere arabe, dieci anni dopo? Altri due scenari si impongono: la giustizia e la scuola. La prima pretende una riforma della magistratura che la renda più rapida e indipendente dalla politica. La seconda deve in fretta adeguarsi a una rivoluzione già in atto, che vede le nuove società affidate a professionisti fortemente dotati d’un insieme di saperi tecnologici e di umanesimo. Storici, economisti, scrittori, filosofi, sociologi, giornalisti ci aiuteranno ad approfondire questi argomenti, ci aiuteranno a ragionare, condividendo l’ecologia della mente che in tanti cercano a Passepartout”.
Gli incontri, introdotti da Roberta Bellesini Faletti, presidente della Biblioteca, si terranno nel cortile della Biblioteca Astense Giorgio Faletti, con ingresso da via Carducci 64, e al Palco 19 (via Ospedale 19, a pochi passi da Piazza Alfieri). In conformità alle attuali disposizioni sanitarie, i posti saranno limitati e si potrà entrare esclusivamente previa prenotazione.
Due le anteprime di introduzione a Passepartout: la presentazione del volume “All’inferno e ritorno” di Carlo Cottarelli il 27 maggio alle 18 al Teatro Alfieri; la proiezione del documentario “Uomini e voci dal Congresso Socialista di Livorno, 1921”, il 4 giugno alle 21 allo Spazio Kor. E due gli appuntamenti finali extra: lunedì 14 giugno alle 18 nel cortile di Palazzo Mazzola per “La Grande Storia a… Palazzo Mazzola” l’incontro con Domenico Quirico “Da un inviato di guerra sul fronte di Marengo”, dedicato alla figura di Napoleone Bonaparte; a seguire alle 21 nel cortile della Biblioteca il Gruppo di musica antica La Ghironda metterà in scena la “Farsa del bracho et del milaneiso inamorato in Ast” di Giovan Giorgio Alione, per celebrare i 500 anni dalla pubblicazione a stampa dell’Opera Jocunda di Alione, di cui la Farsa fa parte.
“Non potrebbe esserci modo migliore di Passepartout per inaugurare la lunga estate culturale astigiana – commentano il sindaco Maurizio Rasero e l’assessore alla cultura Gianfranco Imerito – con un programma interdisciplinare, come sempre ricco di ospiti e spunti di confronto, che ogni anno porta la nostra città alla ribalta, anche nazionale, grazie a un’offerta di qualità che da ben 18 anni è una garanzia. Anche in questa ottica ci è sembrato ideale inserire a chiosa del calendario l’incontro con Domenico Quirico che funge anche da anteprima alla ripresa degli appuntamenti della Grande Storia a Teatro, sempre molti seguiti”.
Molto atteso il ritorno di Carlo Cottarelli, che giovedì 27 maggio alle 18 al Teatro Alfieri presenta il libro “All’Inferno e ritorno. Per la nostra rinascita sociale ed economica” (Feltrinelli). Lo affiancherà sul palco Antonio Rinetti. Precipitati nel baratro dell’emergenza, abbiamo una grande opportunità: correggere molti errori ripetuti nel passato per aprire strade che accompagnino il nostro Paese in un futuro migliore. L’Italia ha bisogno di tornare a crescere, ma in modo sostenibile dal punto di vista sociale, finanziario e ambientale. Quali sono le sfide che dobbiamo raccogliere per raggiungere una crescita del 2 per cento l’anno? E che tipo di giustizia sociale vogliamo? Dobbiamo salvare la nostra economia, ma per farlo abbiamo bisogno di più uguaglianza, soprattutto nelle opportunità che vengono fornite alle nuove generazioni.
Dopo essersi laureato in Economia a Siena e aver conseguito il Master presso la London School of Economics, Carlo Cottarelli ha lavorato nel dipartimento ricerca della Banca d’Italia e poi all’Eni. Dal 1988 lavora per il Fondo Monetario Internazionale, per cui ha ricoperto vari incarichi in diversi dipartimenti. Dal 2013 al 2014 è stato Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, e dal 2014 al 2017 è stato direttore esecutivo del FMI. Dal 2017 è direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici Italiani dell’università Cattolica di Milano e visiting professor presso l’università Bocconi. È autore di numerosi saggi sulle politiche e istituzioni fiscali e monetarie, e sull’inflazione.
Antonio Rinetti, astigiano, dopo la laurea in giurisprudenza ha ricoperto posizioni apicali nell’ambito della gestione delle risorse umane presso numerose aziende e istituzioni bancarie internazionali. Editorialista del mensile ‘Persone e conoscenze’, dal 2015 è membro del Consiglio di Amministrazione della Biblioteca Astense.
Un’altra anteprima del festival si terrà venerdì 4 giugno alle 21 allo Spazio Kor di Piazza San Giuseppe, con la proiezione del documentario “Uomini e voci dal Congresso Socialista di Livorno, 1921”,recentemente restaurato dalla Cineteca di Bologna. Lo presenteranno Mario Renosio e Franco Rabino.
Si tratta di un raro documento filmato del XXVII Congresso del Partito Socialista Italiano svoltosi a Livorno, al Teatro Goldoni, dal 15 al 21 gennaio 1921, che portò alla scissione e alla nascita del Partito Comunista d’Italia. Il film, della durata di 30 minuti, non ebbe mai un visto di censura.
Mario Renosio, direttore dell’Israt, ha pubblicato saggi e articoli e curato percorsi didattici di storia locale sulla società contadina, sulla storia del movimento partigiano, della deportazione, dei partiti politici e dei movimenti sindacali nell’Astigiano, sul terrorismo e sulla lotta armata in Italia. Per l’Israt è autore o coautore di numerosi volumi, oltre che co-curatore dell’allestimento di vari progetti museali.
Franco Rabino, fotografo professionista e studioso di storia ed estetica della fotografia, alterna il lavoro professionale con l’insegnamento e l’attività di divulgazione attraverso incontri e conferenze. Dal 2004 è impegnato in un lavoro di ricerca sulla ridefinizione dell’identità territoriale attraverso la rilettura del paesaggio urbano ed agrario.
Questo il programma di Passepartout 2021:
Sabato 5 giugno
Ore 18 Palco 19 – Donatella Di Cesare: “Scienza e democrazia: rischi e incognite”.
Professore ordinario di Filosofia teoretica alla Sapienza Università di Roma, Donatella Di Cesare è tra i filosofi più presenti nel dibattito pubblico italiano e internazionale, sia accademico sia mediatico. Collabora con varie testate giornalistiche, tra cui La Stampa, L’Espresso e il Manifesto. I suoi libri e i suoi saggi sono tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, danese, croato, polacco, finlandese, norvegese, turco e cinese. Tra i suoi saggi: “Terrore e modernità” (2017), “Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione” (premio Pozzale Luigi Russo 2017), “Sulla vocazione politica della filosofia” (2018) e “Virus sovrano? L’asfissia capitalistica” (2020).
Ore 21 cortile della Biblioteca Astense – Alessandro Barbero: “Cara Europa di guerre e di congiure” con Alberto Banaudi.
Storico e scrittore, Alessandro Barbero si laurea in Storia Medioevale nel 1981, perfezionando i suoi studi alla Scuola Normale di Pisa sino al 1984. Da ricercatore universitario diventa professore associato all’Università del Piemonte Orientale a Vercelli nel 1998, dove insegna Storia Medievale. Ha pubblicato romanzi e molti saggi di storia non solo medievale. Con il romanzo d’esordio “Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo” ha vinto il Premio Strega nel 1996. Collabora con La Stampa e Tuttolibri, con la rivista “Medioevo”, e con i programmi televisivi e radiofonici come “Superquark” e “Alle otto della sera”. Tra i suoi libri, “Le ateniesi” (Mondadori 2015), “Dante” (Laterza 2020) e “Alabama” (Sellerio 2021).
Alberto Banaudi, laureato in Lettere Classiche all’Università di Torino e quella in Filosofia all’Università di Genova, è professore di storia e filosofia al liceo scientifico “F. Vercelli” di Asti e di letterature classiche all’Utea. Oltre all’insegnamento Banaudi si dedica alla ricerca filosofica.
Domenica 6 giugno
Ore 11 Palco 19 – Ottavio Coffano, Sergio Noberini: “Lele Luzzati, va in scena la magia”
Pittore e scenografo, Ottavio Coffano ha lavorato in decine di teatri italiani e stranieri, dallo Stabile di Torino al Piccolo di Milano, fino al Teatro Greco di Siracusa. Nel 1988 ha vinto il concorso per la cattedra di Scenografia all’Accademia di Brera a Milano per poi passare all’Accademia Albertina di Torino, ma ha anche insegnato aspetti visivi del Teatro presso l’università di Madrid. Collabora con riviste specializzate ed ha tenuto numerose mostre personali in Italia ed all’estero.
Sergio Noberini è curatore dell’opera di Emanuele Luzzati fin dagli anni ‘80 e da allora organizza le sue mostre in giro per il mondo; dal 2000 è responsabile del Museo dedicato all’artista e, come da volontà di Luzzati, ad altri artisti e alla didattica d’illustrazione, scenografia, fumetto, ceramica, cinema d’animazione.
Ore 18 cortile della Biblioteca Astense – Azzurra Meringolo: “Le ragazze di Piazza Tahrir”.
Azzurra Meringolo, giornalista della redazione esteri del Giornale Radio Rai, ha vissuto in Egitto prima e dopo la rivoluzione del 2011, durante il suo dottorato di ricerca. Da lì ha scritto il libro “I ragazzi di piazza Tahrir” (premio di scrittura Indro Montanelli). Ha vinto il premio giornalistico Ivan Bonfanti (2012), il premio Maria Grazia Cutuli (2013) e il Franco Cuomo International Award (2014). È docente a contratto di media arabi all’Università Roma Tre e membro del comitato scientifico di WIIS Italy, di cui è fondatrice. Fa parte del German Marshall Fund Alumni Leadership Council. Ha trascorso gli ultimi dieci anni tra Medio Oriente, Stati Uniti e Italia, lavorando come ricercatrice all’interno dell’area Mediterraneo e Medio Oriente dell’Istituto Affari Internazionali.
Ore 21 cortile della Biblioteca Astense – Franco Cardini: “Cose dell’altro mondo (e di altri mondi)”.
Professore ordinario di Storia medievale presso l’Università di Firenze, Franco Cardini collabora alle pagine culturali di vari quotidiani. Professore Emerito dell’Istituto Italiano di Scienze Umane alla Scuola Normale Superiore di Pisa, da mezzo secolo si occupa di crociate, pellegrinaggi, rapporti tra Europa cristiana e Islam, anche trascorrendo lunghi periodi di studio e insegnamento all’estero. E’ stato consigliere di amministrazione della Rai e di Cinecittà. La sua produzione di saggi storici è copiosissima. Tra i tanti ricordiamo “Il califfato e l’Europa. Dalle crociate all’ISIS: mille anni di paci e guerre, scambi, alleanze e massacri” (UTET, 2015), “Un uomo di nome Francesco. La proposta cristiana del frate di Assisi e la risposta rivoluzionaria del papa che viene dalla fine del mondo” (Mondadori, 2015), “Onore” (Il Mulino, 2016), “I Re Magi” (Marsilio 2017) e “La pace mancata” (Mondadori 2018).
Lunedì 7 giugno
Ore 18 Palco 19 – Luisa Vuillermoz: “Il futuro della Terra visto dalle vette”.
Luisa Vuillermoz è direttore della Fondazione Gran Paradiso, istituita dalla Regione autonoma Valle d’Aosta per promuovere il turismo naturalistico e culturale del Parco Nazionale. Dal 2011 è direttore artistico del Gran Paradiso Film Festival. Dal 2013 è membro dell’advisory board Unicredit Nord-Ovest, un laboratorio nel quale si sperimentano progettualità determinate congiuntamente tra la banca e gli opinion leader del territorio.
Ore 21 cortile della Biblioteca Astense – Claudio Marazzini, “La Commedia divina e lo Spirito santo”.
Linguista e accademico, presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini è autore di circa duecento pubblicazioni. Nella sua produzione si contano libri, saggi in riviste nazionali e internazionali, edizioni critiche. I suoi lavori hanno sviluppato temi di storia della lingua italiana, della questione della lingua e della storia linguistica regionale. Dal 1990 è titolare della rubrica di lingua “Parlare e scrivere” sul settimanale “Famiglia cristiana”, ed è stato titolare di una rubrica linguistica sul mensile “Letture”. Ha scritto inoltre numerose opere rivolte alla scuola. Tra le sue ultime pubblicazioni: “L’italiano è meraviglioso. Come e perché dobbiamo salvare la nostra lingua” (Rizzoli 2018); “Elogio dell’italiano. Amiamo e salviamo la nostra lingua” (La Repubblica/Gedi 2019), e “La lingua, il giudice, la Costituzione. Una vertenza tutta italiana, e un confronto internazionale” (Pacini 2019).
Martedì 8 giugno
Ore 18 cortile della Biblioteca Astense – Guido Saracco: “Tecno-umanesimo per nuove società”.
Guido Saracco, torinese, si è laureato in Ingegneria Chimica presso il Politecnico di Torino nel 1989, diventando Dottore di Ricerca in Ingegneria Chimica nel 1994, dopo circa un anno di attività presso l’Università di Twente in Olanda. Già ricercatore e professore associato di Impianti Chimici, dal 2003 al 2010 è stato ordinario di Chimica Industriale e Tecnologica, per poi trasferire la sua cattedra dal 2011 nel settore dei Fondamenti Chimici delle Tecnologie, sempre al Politecnico di Torino. Dal 2016 al 2018 è stato il Coordinatore del Centro per le Tecnologie Future Sostenibili dell’Istituto Italiano di Tecnologia e ha fondato e coordinato svariati laboratori di ricerca promuovendo la collaborazione interdisciplinare fra ricercatori di aree culturali anche molto diverse. Autore di oltre cinquecento pubblicazioni di impatto nazionale e internazionale, nel 2017 ha pubblicato per Zanichelli il suo primo libro di carattere scientifico divulgativo “Chimica verde 2.0. Impariamo dalla natura come combattere il riscaldamento globale”, finalista al Premio Asimov 2019. Dal marzo 2018 è il Rettore del Politecnico di Torino.
Ore 21 cortile della Biblioteca Astense – Fabrizio Barca: “Uscire dalla trappola delle ingiustizie”.
Fabrizio Barca, statistico ed economista, è coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità. È stato dirigente di ricerca in Banca d’Italia, responsabile delle previsioni macroeconomiche, di indagini sulle imprese e di progetti di studio sugli assetti proprietari delle imprese e Capo Dipartimento della politica pubblica per lo sviluppo nel Ministero Economia e Finanze. Come presidente del Comitato OCSE per le politiche territoriali e advisor della Commissione Europea, ha coordinato amministratori pubblici e studiosi nel disegno di un metodo nuovo di intervento per i territori in ritardo di sviluppo: il “place-based approach”. Ministro per la Coesione territoriale nel Governo Monti 2011-2013, ha insegnato in Università italiane e francesi ed è autore di molti saggi e volumi fra i quali “Cambiare rotta. Più giustizia sociale per il rilancio dell’Italia” (Laterza, 2019); “Un futuro più giusto. Rabbia, conflitto e giustizia sociale”, curato con Patrizia Luongo (Il Mulino, 2020).
Mercoledì 9 giugno
Ore 18 Palco 19 – Gianni Oliva; “I cent’anni degli estremismi”.
Storico, docente di Storia delle istituzioni militari, Gianni Oliva ha dedicato molti studi al periodo 1940-45. La sua produzione saggistica è incentrata principalmente sulla storia italiana tra l’Ottocento e il Novecento: Mussolini e il fascismo; le due guerre mondiali; la Repubblica di Salò e la guerra civile 1943-1945; le avventure coloniali italiane; i Savoia e i Borboni; le forze armate; i crimini di guerra italiani; la Resistenza e le stragi nazifasciste del 1943-45; le Foibe e gli esuli dell’Istria, Fiume, Dalmazia; la storia del Piemonte. Con Mondadori ha pubblicato, tra gli altri, “I vinti e i liberati”, “«Si ammazza troppo poco»: i crimini di guerra italiani 1940-1943”, “Gli ultimi giorni della Monarchia” e “La guerra fascista”.
Ore 21 cortile della Biblioteca Astense – Marco Revelli: “Gramsci, il sogno e l’eresia”.
Marco Revelli è titolare delle cattedre di Scienza della politica, Sistemi Politici e Amministrativi Comparati e Teorie dell’Amministrazione e Politiche Pubbliche presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”. Ha studiato, tra l’altro, i processi produttivi (fordismo, post-fordismo, globalizzazione), la “cultura di destra”, le forme politiche del Novecento. Fra i suoi ultimi libri editi da Einaudi: “Populismo 2.0” (2017), “La politica senza politica. Perché la crisi ha fatto entrare il populismo nelle nostre vite” (2019) e “Umano Inumano Postumano. Le sfide del presente” (2020).
Giovedì 10 giugno
Ore 18 cortile della Biblioteca Astense – Lidia Maggi: “Malattia, paura e dialogo ecumenico”.
Lidia Maggi è una pastora battista, appartenente a una confessione cristiana di tradizione riformata. A lei è stato affidato un ministero biblico che la porta in giro per l’Italia per far conoscere le scritture. Si occupa di formazione e di dialogo ecumenico. Collabora con diverse riviste cattoliche e protestanti. Tra le sue opere “Le donne di Dio. Pagine bibliche al femminile” (Claudiana 2009); “L’Evangelo delle donne. Figure femminili nel Nuovo Testamento” (Claudiana 2010); “Elogio dell’amore imperfetto” (Cittadella 2010); “Dire fare baciare, il lettore e la Bibbia” con Angelo Reginato), (Claudiana 2012); “Fare strada con le Scritture” (Paoline 2017).
Ore 21 cortile della Biblioteca Astense – Tomaso Montanari: “Le due lingue degli italiani”.
Tomaso Montanari è professore ordinario di Storia dell’Arte moderna all’Università per stranieri di Siena, dopo aver insegnato all’Università della Tuscia, a Roma Tor Vergata e alla Federico II di Napoli. Da sempre si occupa della storia dell’arte del XVII secolo, cercando di rispondere alle domande poste dalle opere con tutti gli strumenti della disciplina: dalla filologia attributiva alla ricerca documentaria, dalla critica delle fonti testuali all’analisi dei significati, a una interpretazione storico-sociale. Tra i suoi libri: “A cosa serve Michelangelo?” (Einaudi 2011), “Il Barocco” (Einaudi 2012), “Contro le mostre” (2017, con Vincenzo Trione) e “L’ora d’arte” (2019). Collabora con Repubblica. Nel 2021 ha ricevuto il Premio De Sanctis per il Saggio breve.
Venerdì 11 giugno
Ore 18 cortile della Biblioteca Astense – Massimo Franco: “La Chiesa tra enigmi e profezie”.
Giornalista e saggista, Massimo Franco prima di arrivare al Corriere della Sera, dove collabora come notista politico e commentatore, ha lavorato ad Avvenire, Il Giorno e Panorama come cronista, editorialista e inviato speciale. Dal 2002 è membro dell’International Institute for Strategic Studies (IISS) di Londra. Collabora alla trasmissione di Lilli Gruber “Otto e Mezzo”, e scrive di politica estera vaticana sul bimestrale dell’IISS, Survival, e sul sito statunitense The Globalist. Suoi articoli sono apparsi sulla rivista Limes e sul Los Angeles Times. Tra i suoi ultimi libri “Il Vaticano secondo Francesco” (Mondadori 2014) e “L’enigma Bergoglio: la parabola di un Papato” (Solferino 2020).
Ore 21 cortile della Biblioteca Astense – Carlo Nordio: “La Giustizia, i corvi e gli angeli”.
Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Padova, Carlo Nordio è entrato in Magistratura nel 1977. E’ stato giudice istruttore presso il Tribunale di Venezia. Dal 1982 alla Procura della Repubblica di Venezia ha condotto numerose indagini di rilievo. Nel 2009 è stato nominato Procuratore Aggiunto presso la Procura di Venezia; successivamente Procuratore Vicario dal 2013 al 2016 e Procuratore fino al Febbraio 2017. È autore di libri e di oltre cinquanta pubblicazioni su riviste specializzate, prevalentemente di carattere economico e societario. È stato anche presidente della giuria del premio letterario Campiello. Attualmente è editorialista de Il Messaggero di Roma e del Gazzettino di Venezia
Sabato 12 giugno
Ore 18 cortile della Biblioteca Astense – Carlo Ossola: “Se Dante lo sapesse…”.
Carlo Ossola è filologo e critico letterario. Socio dell’Accademia dei Lincei e membro del Consiglio scientifico dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, insegna al Collège de France, cattedra di «Letterature moderne dell’Europa neolatina», e dirige l’Istituto di Studi italiani dell’Università della Svizzera Italiana a Lugano. Il Ministero dei Beni Culturali lo ha nominato presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. I suoi saggi, in cui la ricerca filologica è sapientemente intrecciata alla storia delle idee, si rivolgono alla cultura rinascimentale come ad autori contemporanei quali Ungaretti e Calvino, dedicandosi anche all’analisi dello spazio letterario e delle figure che lo popolano.
Ore 21 cortile della Biblioteca Astense – Aurelio De Laurentis: “Se Napoli tornasse capitale”, con Alessia Conti e Beppe Rovera.
Aurelio De Laurentiis nasce a Roma, figlio di Luigi e nipote di Dino De Laurentiis, fratelli ed entrambi produttori cinematografici. Titolare della Filmauro, società leader nella produzione e distribuzione cinematografica italiana e internazionale fondata, è presidente e proprietario di due squadre di calcio: il Napoli e il Bari. Dal 2001 è presidente dell’Unione Nazionale Produttori Film. È membro della Fondazione Italia USA. Dal 1993 al 2003 è presidente della Federazione Mondiale dei Produttori, alla quale aderiscono 26 Paesi (dagli Stati Uniti alla Cina); nel 2003 ne diventa presidente onorario a vita. Dal 1997 è azionista e consigliere di amministrazione di Cinecittà Studios nonché consigliere di amministrazione di Cinecittà Entertainment, di cui è divenuto azionista nel corso del 2007. I film da lui prodotti e distribuiti hanno conquistato numerosi premi, tra cui più di 50 biglietti d’oro e 15 David di Donatello.
Alessia Conti, giornalista e progettista culturale per la Fondazione Giovanni Goria, è anche direttrice del periodico on line Identità e collaboratrice della Gazzetta d’Asti.
Beppe Rovera, giornalista, è stato redattore della Rai TgR Piemonte e conduttore del settimanale tv “Ambiente Italia”.
Domenica 13 giugno
Ore 11 Palco 19 – Manlio Graziano: “La geopolitica, selva oscura”.
Docente di geopolitica delle religioni e scrittore, Manlio Graziano dopo aver insegnato a Torino si è trasferito in Francia, dove ha conseguito il dottorato in studi politici. Insegna alla Paris School of International Affairs, a La Sorbonne e all’American Graduate School e tiene conferenze in tutto il mondo. Scrive su Limes ed è editorialista geopolitico de La Voce di New York. Ha anche collaborato con il Corriere della Sera e il Sole 24 Ore. L’edizione americana del suo libro sull’identità politica italiana, “The Failure of the Italian Nationhood”, è stata recensita da The New Yorker e dall’Economist.
Ore 18 cortile della Biblioteca Astense – Dario Fabbri: “Stati Uniti contro Cina e Russia”.
Analista geopolitico e giornalista, Dario Fabbri è consigliere scientifico e coordinatore per l’America di Limes, rivista italiana di geopolitica. È inoltre chief geopolitical analyst di Macrogeo, think tank geopolitico e macrofinanziario. È socio della Società italiana di storia militare. È lecturer di geopolitica mediorientale presso la Scuola di formazione del Dipartimento per le informazioni di Sicurezza (DIS, Presidenza del Consiglio) e di narrazione geopolitica presso la Scuola Holden di Torino. Scrive di geopolitica americana per Conflits, rivista francese di geopolitica, e per Gnosis, rivista italiana di intelligence. In passato ha firmato commenti di geopolitica per Italy Daily, il supplemento italiano di The International Herald Tribune. Tiene seminari e conferenze presso numerose università italiane e straniere.
Ore 21 cortile della Biblioteca Astense – Nicola Gratteri: “Contro tutte le mafie”, con Beppe Gandolfo e Tarcisio Mazzeo
Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, è uno dei magistrati più impegnati nella lotta alla ‘ndrangheta e vive sotto scorta dall’aprile del 1989. È una delle figure che meglio conosce i meccanismi delle tre diverse mafie che prosperano in Italia, Mafia, Camorra, ‘Ndrangheta. Ha coordinato importanti indagini sulla criminalità organizzata e sulle rotte internazionali del narcotraffico. Con Antonio Nicaso, storico delle organizzazioni criminali, uno dei massimi esperti di ‘ndrangheta nel mondo, ha scritto numerosi libri tra i quali “Fratelli di sangue” (Pellegrini 2006), “La malapianta” (Mondadori 2010),“L’’inganno della mafia” (Rai-Eri, 2017) e “La rete degli invisibili” (Mondadori 2019).
Beppe Gandolfo, giornalista, è Corrispondente Reti Mediaset per il Piemonte e consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti.
Tarcisio Mazzeo, giornalista, è Responsabile Rai TgR Piemonte.
Inoltre ogni sera, al termine degli incontri, Passepartout renderà omaggio al genio di Lele Luzzati proiettando uno dei sui brevi filmati di animazione. Ricorre quest’anno il centenario della nascita di Emanuele (Lele) Luzzati (Genova 1921-2007) pittore, scenografo, animatore e illustratore italiano, maestro in ogni campo dell’arte applicata, candidato al Premio Oscar per i film di animazione “La gazza ladra” (1964) e “Pulcinella” (1973).
E proprio ai cartoni animati, realizzati insieme a Giulio Gianini, Passepartout affida il compito di ricordarlo, con la loro sottile ironia e una raffinata invenzione figurativa.
Ottavio Coffano, che di Luzzati è stato amico e collaboratore, così definisce questi piccoli capolavori: “I cartoni animati di Lele sono tenerezza in movimento”.
Lunedì 14 giugno due appuntamenti extra arricchiranno il cartellone: alle 18 nel cortile di Palazzo Mazzola Domenico Quirico sarà protagonista dell’incontro “Da un inviato di guerra sul fronte di Marengo”, insieme al giornalista Vanni Cornero e all’assessore alla cultura Gianfranco Imerito, ideatori del format “La Grande Storia”.
Domenico Quirico, giornalista e scrittore, come inviato de La Stampa ha raccontato le guerre degli ultimi vent’anni. Ha attraversato il Mediterraneo su una barca di migranti, è stato sequestrato dai soldati di Gheddafi in Libia nel 2011 e dai jihadisti siriani nel 2013. Tra i numerosi libri, i più recenti legati alla sua esperienza di giornalismo di presenza sono: “Primavera araba. Le rivoluzioni dall’altra parte del mare” (2011) per Bollati Boringhieri; “Il paese del male. 152 giorni in ostaggio in Siria” (2013), “Il Grande Califfato” (2015), “Esodo. Storia del nuovo millennio” (2016), “Che cos’è la guerra” (2019) per Salani e “Testimoni del nulla” (2020) per Laterza.
Dalle 17, prima dell’incontro, sarà possibile visitare a Palazzo Mazzola una piccola mostra di cimeli napoleonici allestita per l’occasione.
Alle 21, nel cortile della Biblioteca Astense, il gruppo di musica antica e teatro La Ghironda di Asti presenterà la Farsa del bracho et del milaneiso inamorato in Ast di Giovan Giorgio Alione. La rappresentazione è realizzata con la collaborazione e il supporto scientifico del progetto Una terra da solacz 1521-2021. Cinquecento anni di teatro in piemontese: l’Opera Jocunda di Giovan Giorgio Alione, a cura del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Torino, realizzato con il contributo della Fondazione CRT.
Il gruppo La Ghironda prende il nome dallo strumento che lo rappresenta con radici risalenti al X secolo, patrimonio di trovatori e giullari. L’attività del gruppo, iniziata nel 1982, si è sviluppata sia tramite l’esecuzione di concerti in Italia e all’estero, sia con la partecipazione a rievocazioni storiche legate al Medioevo ed al Rinascimento e a documentari televisivi.
Da una decina d’anni ha iniziato a collaborare con appassionati di teatro e a mettere in scena spettacoli in cui si integrano testo recitato e musica secondo i dettami del teatro dell’epoca. Il gruppo utilizza copie degli strumenti allora in uso, riprodotte fedelmente da liutai.
In caso di maltempo gli incontri programmati nel cortile della Biblioteca si terranno al Palco 19, l’evento con Domenico Quirico si terrà al Teatro Alfieri, mentre l’appuntamento con la Ghironda sarà ospitato al Palco 19.
In ottemperanza alle attuali normative, per partecipare agli incontri è richiesta la prenotazione, che potrà essere effettuata a partire da lunedì 17 maggio (le richieste inviate prima di questa data o incomplete non saranno ritenute valide), scrivendo una mail a prenotazioni@passepartoutfestival.it indicando numeri di posti richiesti (massimo 2 per evento), nomi, cognomi, numero di telefono dei partecipanti e per quali incontri si intende prenotare. Si riceverà una mail di conferma dell’avvenuta prenotazione. I possessori di Tessera Gold della Biblioteca Astense potranno riservare i posti rivolgendosi alla Biblioteca dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13. Nelle prossime settimane saranno aperte le prenotazioni anche su una speciale piattaforma che verrà annunciata quanto prima. Non verranno accettate prenotazioni telefoniche o tramite messaggi sui social. Si consiglia di presentarsi per tempo agli eventi, in quanto i posti non occupati entro 10 minuti dall’inizio verranno liberati.
Solo per gli appuntamenti del 27 maggio (Cottarelli) e del 14 giugno (La Grande Storia) sarà possibile prenotare chiamando dal 17 maggio gli uffici dell’assessorato alla Cultura dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 14 ai numeri 0141.399040-399033-399057. Lo spettacolo della Ghironda potrà invece essere prenotato, sempre a partire dal 17 maggio, scrivendo a tiziana.miroglio@gmail.com.
Tutti gli incontri verranno trasmessi in streaming sulla pagina Facebook del festival, e successivamente saranno disponibili sul canale YouTube di Passepartout, che dopo 7 anni conta quasi 4 mila iscritti e si appresta a tagliare il traguardo di 1 milione di visualizzazioni.
Maggiori dettagli e aggiornamenti su www.passepartoutfestival.it www.facebook.com/PassepartoutFestival – www.instagram.com/passepartout_festival
Passepartout si avvale del sostegno di: Città di Asti, Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Fondazione CRT e Reale Mutua Assicurazioni.