morcheeba“Siamo molto orgogliosi del nostro 8° album “Head Up High” e non vediamo l’ora di farlo sentire ai nostri fans, che gli danno davvero la vita”. Queste le parole di Skye Edwards e Paul e Ross Godfrey, i tre membri della band dei Morcheeba, nata nel 1996 a Londra. Dopo 18 anni di carriera, i Morcheeba (nome che significa letteralmente “la via della cannabis”, ma è riferito al genere musicale dello smooth jazz), tornano insieme, dopo una breve parentesi da solista della cantante Skye, con l’album uscito ad ottobre 2013 per Pias. Il nuovo tour vedrà sul palco, per la felicità degli appassionati, il trio originale, con i fratelli Godfrey, fondatori del gruppo, alle chitarre e componimenti, Skye alla voce, e la collaborazione del duo hip hop Rizzle Kicks-James Petralli dei White Denim, che ha riscontrato ottimi risultati. Quest’anno le uniche due tappe italiane del tour erano il Pistoia Blues Festival ieri, 13 luglio, e Asti Musica oggi, con biglietti a 25 €. Con singoli come “Rome wasn’t built in a day”, “Trigger Hippie” e “Blindfold”, i Morcheeba sono una delle band inglesi più amate degli anni ‘90, grazie anche alla voce potente ed enigmatica della frontwoman Skye, che mescola soul, rock e R&B. Alla domanda “Perché vi siete sciolti?”, la giovane cantante risponde: “Dopo così tanto tempo insieme, tra registrazioni, tour e promozione dell’album, Paul e Ross erano stanchi di girare, così ho iniziato a presentarmi in pubblico da sola. Questo ha fatto sì che le persone associassero il nome della band solo a me, che pensassero che non ci parlavamo, che c’era qualcosa che non andava. Ma vivendo in città diverse riuscivamo a parlare solo per mail e dopo un po’ Paul ha detto di volere una pausa con il gruppo.” Head Up High, invece, è stato l’album di ritorno della band: “Un giorno mi sono casualmente imbattuta in Ross in una strada di Londra e abbiamo parlato un po’. Dopo di che, il nostro manager mi ha invitato in studio per registrare un pezzo, ma io ero terrorizzata dal rivedere Ross e Paul, perché pensavo che mi odiassero per i miei album da solista. Invece mio marito mi ha convinta, anche per il piacere dei fan, e dopo qualche litigata abbiamo ricominciato a lavorare molto bene insieme, affiatati come 5 anni fa. In fondo l’unica cosa che conta è che riusciamo a esprimere le nostre idee, e che il pubblico capisca quello che vogliamo dire. Ora che conviviamo per il tour siamo come una famiglia, anche perché una delle mie condizioni per ritornare era che mio marito potesse suonare il basso nella band. Scesi dal palco, poi, ognuno torna alla sua vita normale e alla famiglia, senza interferenze”. Un grande ritorno della band, più lanciata che mai, del quale bisogna approfittare, essendo una delle uniche due tappe in Italia e un appuntamento aspettato dai fan di tutta la penisola. Elena Fassio