Dopo il felice debutto al Piccolo Teatro Grassi di Milano, mercoledì 20 novembre alle 21 arriva al Teatro Alfieri di Asti, all’interno della stagione 2019/2020 realizzata dal Comune di Asti arriva “La Donna Leopardo”, l’ultimo testo di Alberto Moravia nell’adattamento drammaturgico curato da Lorenzo Pavolini e Michela Cescon, anche in veste di regista. In scena Valentina Banci, Olivia Magnani, Daniele Natali, Paolo Sassanelli.
Produzione Teatro di Dioniso e Teatro del Veneto.
Lo spettacolo teatrale è tratto dal testo di Alberto Moravia ed è la prima regia teatrale di Michela Cescon, attrice fra le più amate del cinema italiano: fra i titoli di cui è stata protagonista basta ricordare Primo amore di Matteo Garrone e Romanzo di una strage di Giordana che le valse il David di Donatello come miglior attrice non protagonista; nella prossima stagione cinematografica la vedremo accanto a Elio Germano ne L’uomo senza gravità diretto da Marco Bonfanti.
Il progetto teatrale prende vita in coincidenza con due importanti ricorrenze: il trentennale della morte di Moravia (avvenuta a Roma il 26 settembre 1990) e i novant’anni della pubblicazione – nel 1929 – del romanzo che ne decreta il successo, Gli Indifferenti.
Per la messa in scena de La donna leopardo molti i soggetti coinvolti: il Fondo Alberto Moravia – che ha ospitato nel maggio 2019 le prime prove «a tavolino» del lavoro regalando emozioni e suggestioni; la casa editrice Bompiani, che per l’occasione ha curato una nuova edizione del romanzo di Moravia, accompagnato dal un prezioso «Invito alla lettura» curato da Lorenzo Pavolini, il Festival della letteratura di Mantova che il 5 settembre scorso ha ospitando la talking performance a tre voci La donna leopardo, concept opera con Michela Cescon, Lorenzo Pavolini e Paolo Sassanelli, Zachar produzioni s.r.l. e Pigrecodelta, partner nella promozione dello spettacolo.
Afferma Michela Cescon: «È da alcuni anni che penso di portare in teatro un testo di Moravia, non uno dei suoi testi teatrali bensì un romanzo. Ho sempre pensato fossero perfetti per il palcoscenico e che ci fosse al loro interno una matrice teatrale; tra i suoi scritti si intuisce un’attenzione quasi registica ad uno spazio scenico, alla luce, ai luoghi come dei dipinti, ai personaggi dai dialoghi perfetti, con una scrittura adatta ad essere portata ad alta voce. Mi hanno sempre incuriosito i suoi racconti, i suoi romanzi brevi, ma quando lessi “La donna leopardo” capì che da lì volevo partire».
Quattro i personaggi: un giornalista, Lorenzo, il suo editore, Flavio Colli e le rispettive mogli Nora, creatura inquieta e affascinante e Ada innamorata e disincantata, che si trovano ad affrontare un viaggio in Africa, nel Gabon. Dalle atmosfere borghesi di una Roma conosciuta e notturna – dove le relazioni sono più nascoste e trattenute – all’Africa, che come dice Moravia è “il più nobile monumento che la natura abbia mai eretto a sé stessa”, dove tutto diventa vero, senza struttura, esplode: l’uomo tende a dominare, la donna a sottrarsi, il possesso definitivo è impossibile e l’amore, come la vita, è uno stato d’allarme continuo.
I quattro attori/personaggi si muovono in uno spazio grande e libero, senza confini e strutture teatrali che lo delimitano. Non ci sono mura, non ci sono soffitti. Non ci sono oggetti, non si sfiora mai il teatro borghese: gli unici strumenti di rappresentazione sono il corpo e la voce degli attori, impegnati in una performance fisica, che si misurano con strutture modulari, fondali illuminati, luci, ombre, fotografie, video e una forte drammaturgia sonora.

INFO E BIGLIETTI: 21 euro platea, barcacce, palchi, 15 euro loggione. Per informazioni e prenotazioni: 0141.399057.399040, biglietteria Teatro Alfieri, dal martedì al venerdì dalle 10,30 alle 16,30.