san biagioIn Italia sono quasi centocinquanta le chiese dedicate a San Biagio, il vescovo e  martire di Sebaste che nel 316, tre anni dopo l’editto costantiniano, fu messo a morte.  Nella diocesi di Asti sono solo due le parrocchie che lo hanno come Santo Patrono,  Mombercelli e Cortanze. E se in tutte le chiese vige la tradizionale Benedizione con  le due candele, per impetrare la liberazione “dal mal di gola e da ogni altro male”, è  naturale che in una chiesa a lui dedicata la festa rivesta particolare solennità.  Tradizionale nei festeggiamenti a Mombercelli è anche il Concerto di San Biagio,  che a volte apre, e quest’anno conclude, i momenti di aggregazione oltre che di preghiera. A mantenere viva la tradizione, domenica 9 febbraio con inizio alle 17 nella chiesa parrocchiale sarà una formazione musicale astigiana che da anni sta  arricchendo il nostro panorama musicale ad offrire un pomeriggio di grande fascino.  La sigla che connota questi artisti è Apab, acronimo di “Angelo Branduardi acoustic project”. Come si lascia intendere, saranno strumenti non amplificati quelli che  proporranno le musiche fascinose del menestrello della canzone italiana. I violini  di Aba Ruolino e di Marinella Nosenzo, il flauto traverso di Alessandra Elia, l’arpa di Alessandra Franco, i violoncelli di Leonard Plumbini e di Mikel Guli, le chitarre di Alessandro Perissinotto si accompagneranno agli strumenti a corda di Sergio Pesce, con Pietro Ponzone alle percussioni e la voce e gli effetti speciali di Andrea Marello. Ricchissimo il programma, che si apre con la classica “Confessione di un malandrino”, per passare poi ai brani preziosi del “Cantico delle creature”, delle “Paludi di Venezia” e del “Sultano di Babilonia” con la figura di San Francesco in primo piano.