Il commento alla Parola di domenica 24 febbraio 2019 (Settima domenica del tempo ordinario) a cura di padre Gerardo Bouzada.

Coloro che decidono seguire Gesù devono essere combattenti energici e instancabili contro ogni forma di ingiustizia e disuguaglianza. Ma, devono farlo senza odio, senza vendetta. Ancora di più, sono chiamati a perdonare e amare i nemici.
Ai tempi di Gesù prevaleva la legge del taglione: occhio per occhio, dente per dente. Questa legge non era di vendetta, ma era un modo per fermare la violenza e limitare la vendetta, in modo che la punizione non fosse mai maggiore del reato.
Gesù propone un’altra via. Fuori ogni vendetta! Nel Regno di Dio, solo l’amore e il perdono dovrebbero brillare: sii misericordioso come il Padre tuo è misericordioso.
La santità di Dio non consiste nel voltare le spalle al male, o alle cose profane. Non consiste nel mantenere alcune leggi. Dio è santo perché è misericordioso. San Luca completa l’ideale di santità che l’Antico Testamento ha proclamato: Sii santo perché Dio è santo. Dio è santo perché è misericordioso e compassionevole.

Caratteristiche dell’amore che propone Gesù

Deve raggiungere tutti: i nemici, coloro che ci odiano o ci vogliono male, quelli che ci insultano, quelli che ci maltrattano.
Non è vendicativo. Non paga male per il male, non cerca vendetta, risponde al male con il bene.
Non giudica o condanna: è pronto a perdonare e dare perdono con gioia.
È gratuito e generoso: perché non si aspetta un premio.
I discepoli di Gesù sono chiamati a guardare alle relazioni umane di un modo più elevato dal normale. Fare del bene a quelli che ci fanno del bene è per ogni persona. Ma fare del bene a quelli che ci fanno del male è proprio del discepolo di Gesù, proprio di Dio stesso.
Ci sono tre livelli nel tratto umano:
Tratta gli altri come vuoi che ti trattino.
Dà e Dio ti darà… perché con la misura che tu misuri, sarai misurato.
Sii misericordioso, come il Padre tuo è misericordioso.
Il livello del cristiano è il terzo. È il livello di Dio Padre. Fino a quella altissima cima deve tendere il discepolo di Gesù!

Il perdono non si oppone alla giustizia

Gesù propone sempre il perdono. Ciò non si oppone alla lotta contro l’ingiustizia. Dire che non devi combattere perché devi perdonare l’ingiustizia è un’assurdità.
Perdonare non vuol dire essere un poveraccio. Gesù ha perdonato colui che lo ha schiaffeggiato. Lui non ha risposto con un altro colpo. Ma ha chiesto chiarimento a chi lo aveva colpito: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?» (Gv 18, 23).
L’amore generoso, la misericordia del Padre manifestata verso di noi in Gesù, deve condurci ad essere sempre strumenti di amore, pace e perdono.

Andare sempre oltre

Gesù propone la gratuità e donazione in tutto: fai del bene e dona senza aspettarti nulla in cambio. Il cristiano deve andare oltre a ciò che la società propone come norma di convivenza umana.
Davanti al messaggio di Gesù, cosa rispondi? Indubbiamente, quello proposto da Gesù è un ideale altissimo. Ma qui, la nostra fiducia in Lui a una opportunità per crescere perché è Lui che ci dà la forza. Gesù, ti chiediamo di darci quel coraggio per superarci e perdonare veramente, come tu hai saputo fare.
Condividiamo con lui le nostre resistenze che ci impediscono perdonare, o perdonarci a noi stessi di cuore. Che sia Lui stesso a scioglierle con la forza del sole che scioglie la neve.

LETTURE: 1 Sam 26, 2.7-9.12-13. 22-23; Sal 102; 1 Cor 15,45-49; Lc 6, 27-38