Ci rivolgiamo agli organi di stampa per informare del fatto che è stata presentata nuovamente, ripartendo da zero, la richiesta di realizzare un impianto per motocross in località Valenzani, da parte della società Monferrato srl. La pratica è stata presentata nei giorni scorsi allo Sportello Unico delle Attività Produttive della Provincia di Asti, primo passo per avviare nuovamente l’iter. 
 
Facciamo presente che il primo progetto, contro cui abbiamo lottato in tutte le sedi (istituzionali e giuridiche), insieme a tante altre Associazioni ambientaliste, era stato definitivamente respinto con risultato negativo da parte dello Sportello Unico della Provincia a seguito della archiviazione dell’istanza di rilascio del Giudizio di Compatibilità Ambientale da parte della Provincia di Asti. L’impianto di cui si ritorna a chiedere l’autorizzazione, distruggerebbe ettari di boschi e campi per creare piste da motocross, di cui francamente non pare esserci necessità, visto che in Piemonte ce ne già sono 29. Oltretutto una di queste è in via di definizione a pochi chilometri, in Comune di Felizzano.
 
La nostra è stata una battaglia dura e difficile (durata più di cinque anni), che ha visto impegnati semplici cittadini, nella tutela del proprio territorio, in omaggio al fatto che queste aree dell’Astigiano hanno una netta vocazione agricola (patria del Ruchè tra l’altro), e sono sempre più ambite da un turismo “verde”. Senza dilungarci nelle vicende degli anni passati, vogliamo però ricordare le 11 mila firme raccolte in pochi mesi, a sostegno delle nostre battaglie, i pareri dubbiosi espressi da Arpa e Asl per le possibili conseguenze sulla salute pubblica (rumori, inquinamento, ecc..), l’archiviazione per mancanza di documentazione sufficiente. Tra l’altro tutti i terreni non erano nella piena disponibilità della Monferrato, e non ultimo, si è aggiunta una discutibile delibera del Comune di Castagnole Monferrato.
A pochi mesi dalla bocciatura del progetto infatti, prima il Sindaco (con una comunicazione in Regione), e poi la Giunta Comunale con delibera, ha richiesto dapprima di annullare e poi di spostare il tracciato del sentiero escursionistico di interesse regionale, includente una parte di strada comunale “Per Calcini”. Strada che costeggia la zona su cui si voleva realizzare l’impianto per il motocross.  Il tutto senza una reale dichiarata motivazione. La vicenda ha del paradossale e grazie al nostro intervento non è ancora arrivata a definizione. La giustificazione, perlomeno “curiosa” data in seguito dal sindaco Francesco Marengo ai giornali, è che la presenza di questo sentiero vicino alla pista avrebbe creato “ostacoli” al progetto.
Ad oggi sul sito della Provincia ci sono i nuovi documenti e, come sempre abbiamo fatto, li esamineremo per intercettare anomalie o forzature. Il tutto nell’intento di confermare l’obiettivo che come Comitato Vigilanza Motocross ci siamo dati: contrastare l’inutile, dannoso e obsoleto progetto. E al nostro fianco ci saranno le associazioni ambientaliste che già erano schierate con noi. 
 Un’ultima considerazione: ci pare che anche eticamente, il progetto vada contro le indicazioni dell’Unione Europea e sia ancor più incomprensibile nel particolare momento che stiamo vivendo, in cui il mantenimento dell’equilibrio della natura, fattore determinante per uscire dalle difficoltà economiche e dalla crisi Covid, richiede tutt’altre scelte. 

(Foto di repertorio)
 
Comitato Vigilanza Motocross di Castagnole