maria vittori“Sono indignato. Rispetto la figura del povero ragazzo di Torino che nei giorni scorsi nel corso dell’esecuzione forzata di un TSO è deceduto per cause che dovranno essere chiarite. Rispetto anche il dolore dei familiari che hanno perso un ragazzo che sicuramente non era cattivo e al quale volevano bene. Il Sindaco di Torino è subito accorso a fare visita alla famiglia del ragazzo, pronunciando frasi che suonano come un giudizio anticipato nei confronti degli Agenti e che denunciano il riflesso condizionato di una certa parte della politica che, nonostante affermi il contrario, di fatto vede ancora in chiunque indossi una divisa un violento represso. Io però sto con gli Agenti della Polizia Municipale di Torino che sono stati chiamati al delicato compito di dare esecuzione ad un TSO e che ora sono stati trasferiti ad altro incarico con un provvedimento del loro Comando che trovo assolutamente ingiusto, inopportuno e umiliante. Ingiusto, perché adottato prima ancora di un qualsivoglia intervento dell’Autorità Giudiziaria la quale, sola, dopo aver svolto gli opportuni accertamenti, potrà emettere un giudizio sulla vicenda. Inopportuno, perché non si può non vedere come il precipitoso provvedimento di trasferimento adottato nei confronti degli Agenti suona, di fatto, agli occhi dell’opinione pubblica, come una sconfessione preventiva del loro operato, prima ancora che i contorni della vicenda siano stati chiariti. Umiliante, perché gli Agenti colpiti dal provvedimento, ma non solo loro, si vedono “scaricare” da parte di chi prima gli ha chiesto di svolgere compiti delicati che richiedono l’assunzione di gravi responsabilità nel breve volgere di pochi secondi, poi li ha abbandonati a sé stessi non appena le cose hanno assunto un profilo scomodo. Chi potrà biasimarli se domani altri Agenti chiamati a compiti di responsabilità cercheranno il modo di sottrarsi, sapendo che in caso di problemi saranno lasciati completamente soli? L’indagine dell’Autorità Giudiziaria dirà come si sono svolti i fatti, non spettava al Sindaco e al Comando della Polizia Municipale di Torino di anticipare il giudizio pronunciando frasi e adottando provvedimenti che suonano come una sconfessione preventiva dell’operato dei loro sottoposti. Il ragazzo deceduto merita rispetto, verità e giustizia. Nondimeno gli Agenti interessati meritano, sino a prova contraria, verità, giustizia e rispetto. Nel frattempo, io sto con gli Agenti”. Angelo Lano