ambulanza“La settimana scorsa siamo stati invitati da Radio Veronica di Torino per presentare il prossimo e ormai vicino viaggio. Con me doveva esserci Piero Bottero presidente Croce Verde di Nizza che ha donato il mezzo al CIS e che purtroppo non è venuto per lavoro, mentre erano presenti venuti apposta da Genova, Lucio Zannini, primario di cardiochirurgia pediatrica al Gaslini e la sua signora Daniela che lavora nel Reparto per organizzare gli interventi ai bambini extraeuropei. Il professore su mia richiesta ha parlato del suo lavoro in ospedale in Algeria per operare bambini al cuore, questo lavoro lo tiene occupato due fine settimana al mese. Ho anche parlato della nuova bella notizia e cioè che sono riuscito ad organizzare l’intervento al Gaslini per grave cardiopatia reumatica ad Elisabeth, carina e semplice bambina senegalese molto sfortunata perchè abitante in un villaggio sperduto con 6  fratelli/sorelle e il cui padre lavora saltuariamente in campagna per sfamare tutte quelle bocche. Dobbiamo farci carico anche del viaggio  della bimba e della madre che l’accompagnerà oltre al mantenimento della stessa per 1 mese qui in Italia,in questo ci aiuta molto la onlus di Aosta Ana Moise che collabora con noi da qualche anno grazie alla disponibilità del suo presidente signor Gal Alessandro; noi lo facciamo volentieri perchè abbiamo sempre visto che questo serve a salvare una bambina da morte sicura. Elisabeth purtroppo il mese scorso ha avuto una recrudescenza della sua malattia reumatica con febbre alta; adesso sembra che stia bene. Il ricovero al Gaslini è stato fissato per il 2 di marzo, tre giorni dopo il nostro rientro. Ritirata l’ambulanza alla Croce Verde , ho passato il pomeriggio ad aggiustare alcuni particolari del mezzo, domani aiutato da mia figlia Sara caricherò l’ambulanza che porterò a Genova alla Messina per l’imbarco insieme al professor Zannini. L’arrivo previsto a Gibuti è per il 9-10 febbraio, giorno in cui noi saremo lì per sdoganarla e guidarla fino in Etiopia all’ospedale di Debrè Birhan nel nord est del Paese. Come sempre i salesiani ci ospiteranno grazie alla gentilezza di don Mario Robustellini. Per la consegna del mezzo l’ambasciatore dott.Mistretta ci ha organizzato un simpatico incontro. Sul mezzo ho caricato un ecocardiografo che sono andato a comperare in un ospedale viennese,due defibrillatori ospedalieri, 100 paia di scarpe nuove donate dalla Bonini di Nizza, tre barelle di diverso tipo, attrezzatura per l’ortopedia, materiale monouso per la sala parto e operatoria, materiale scolastico donatoci dal solerte Molan di Alessandria, farmaci regalati dalle farmacie Sacco e Bielli di Canelli e l’immancabile vino di Giuseppe Bocchino di Canelli, che speriamo non ci venga rubato in dogana a Gibuti. Uno degli scogli grossi che dovremo superare è la dogana Etiope che, sembrerà strano per noi europei ma in quei posti alle dogane degli stati che ricevono tutto questo ben di Dio gratis non importa minimamente quello che stiamo facendo e ci considerano sempre  commercianti quasi che lo facessimo per lucro.  Si attengono rigidamente alle loro ferree leggi vecchie di qualche centinaio di anni e non si rendono conto che il tempo è cambiato anche per loro. Dopo qualche giorno in Etiopia, visitando anche ospedali e centri medici, proseguiremo via terra per Khartoum in Sudan dove ci aspettano all’ospedale  cardiochirurgico Salaam di Gino Strada. Zannini ha intenzione di creare una collaborazione con quell’ospedale. Siamo stati invitati ad andare a conoscere gli italiani che lavorano al centro “Cooperazione italiana” dove porterò un defibrillatore da consegnare ad un ospedale nel sud est del Sudan,il direttore Bortolan è desideroso di incontrarci.Visiteremo anche il centro di recupero dei bambini di strada  che mi rattrista sempre ma che non manco mai di visitare nei posti dove vado. Faremo anche visita alla missione salesiana per salutare don Jim Comino che vuole a ogni costo invitarci a cena come suoi ospiti e che è l’italiano indubbiamente più conosciuto nel Sudan, in ultimo visiteremo un sito archeologico le cui piramidi sono vecchie di qualche migliaio di anni. Non nascondo che quest’anno il rischio terrorismo e il virus ebola ci hanno creato non pochi problemi per scegliere l’itinerario più sicuro e che abbiamo dovuto cambiare all’ultimo momento per tranquillizzare le rispettive mogli sempre un po’ in ansia per questo tipo di viaggi. Per fortuna mia moglie Ivana ha sempre cercato di tranquillizzare gli animi anche perchè sa che sono molto meticoloso nell’organizzazione e non lascio nulla al caso. Oggi l’ennesima doccia fredda che mi ha preoccupato non poco, mi ha telefonato l’Ambasciata Etiope a Roma per dirmi candidamente dopo 3 mesi dal ricevimento dei miei documenti che dovremo rinviare la partenza di un mese perché i loro documenti doganali non erano ancora pronti! Gli ho risposto per le rime perché avevamo già in tasca i biglietti aerei e la nave con il mezzo partiva a giorni. Immaginatevi il mio stato d’animo. Ho aggiunto che se non potevo scaricare in Etiopia sarei tornato indietro e avrei donato l’ambulanza a Gibuti paese di certo bisognoso come il loro. Mi hanno risposto che avrebbero fatto il possibile per procurarmi i documenti. Speriamo. Certo che fino all’ultimo c’è sempre qualche cosa che crea ansia ma sono abituato ormai a queste situazioni critiche. Dimenticavo di dire che terremo due dirette con radio Veronica grazie a mio fratello Gian Carlo, una da Addis Abeba in Etiopia e l’altra da Khartoum in Sudan. Come è ormai consuetudine prima di partire ci ritroveremo tutti noi con le famiglie a cena per gli ultimi consigli del caso”. Pierluigi Bertola