“La scelta dell’Amministrazione Comunale di realizzare ad Asti un progetto di teleriscaldamento, aldilà dei vantaggi e delle ricadute positive sulla città, ha suscitato nella cittadinanza perplessità, preoccupazioni, interrogativi legittimi e comprensibili in quanto legati all’impatto ambientale che l’opera potrebbe avere. Perplessità, preoccupazioni e interrogativi che hanno trovato risposta, a mio avviso convincente, nella riunione della Commissione Consiliare convocata sull’impatto ambientale del progetto tenutasi giovedì 14 maggio. I dati forniti e le risposte date dai soggetti interessati alla realizzazione dell’opera possono sicuramente tranquillizzare la cittadinanza soprattutto in relazione al fatto che le condizioni di inquinamento attualmente esistenti (emissioni di ossido di azoto e di monossido di carbonio) saranno di fatto dimezzate nelle aree coinvolte dalla realizzazione dell’opera. Ritengo la scelta stessa dell’ubicazione della centrale, sulla quale tanto si è discusso, tecnicamente corretta in quanto ricadente nel baricentro dei carichi ovvero del fabbisogno delle utenze potenzialmente servibili delle quali l’Ospedale risulterebbe il principale beneficiario. Se problema reale ancora esiste e al quale occorre dare risposta è sicuramente quello del controllo democratico dell’opera. Infatti, allo stato attuale, i controlli dei dati di emissione che il gestore deve fornire saranno effettuati dall’Arpa ente istituzionale a ciò preposto, ma a tali dati il cittadino comune non può accedere in tempo reale, come sarebbe giusto ed opportuno. Occorre quindi porvi rimedio. Per la tranquillità di tutti e per una questione di trasparenza è, condizione irrinunciabile, che il Comune si faccia carico di esigere dall’Arpa la comunicazione dei dati relativi alle emissioni e poi metterli tempestivamente sul proprio sito a disposizione dei cittadini”. Angelo Corvonato, tecnico Enel e consigliere comunale dal 2002 al 2012
Teleriscaldamento. Corvonato: “La scelta dell’ubicazione è tecnicamente corretta”
