L’istantanea del mercato del lavoro di Asti ci arriva dai dati del Centro per l’Impiego.
Le liste sullo stato della disoccupazione sono suddivise tra cittadini comunitari e non comunitari. Parlando di comunitari, tra i disoccupati ci sono cinque donne e cinque uomini sotto i 18 anni, 1309 donne e 1240 uomini tra i 18 e i 29 anni, 3350 donne e 2301 uomini tra i 30 e i 45 anni; oltre i 45 anni gli iscritti sono 2513 donne e 2197 uomini. Un solo non comunitario sotto i 18 anni è iscritto, mentre nella fascia di età 18-29 abbiamo 268 donne e 332 uomini, 572 donne e 971 uomini tra i 30 e i 35 anni e 180 donne e 441 uomini over 45.
Poi ci sono le persone con attività lavorativa o formativa senza contratto (81 in totale tra i 18 e i 29 anni, 100 tra i 30 e i 45, 97 sopra i 45 anni), gli inoccupati (133 sotto i 18 anni, 1879 tra i 18 e i 29 anni, 1101 tra i 30 e i 45 anni e 902 sopra i 45 anni), gli inoccupati con attività lavorativa o formativa senza contratto (nelle rispettive fasce d’età: 10, 11, 5, 9), in sospensione dell’anzianità ex articolo 4 d. Lgs. 181 (350 tra i 18 e i 25 anni, 649 tra i 30 e i 45 anni, 267 sopra i 45), precari con attività lavorativa che non sospende lo stato di disoccupazione (59 nella fascia 18-29, 181 tra i 30 e i 45 anni, 138 over  45).
Dalla borsa delle professioni aggiornata al 31 gennaio scorso si evince che dalle imprese sono pervenute relativamente poche ricerche di personale: sono ricercati lavoratori qualificati nel settore dell’industria (manutentori e impiegati tecnici) e impiegati specializzati in marketing, mentre fra i disoccupati appaiono molto numerosi commessi, camerieri e baristi, assistenti alla persona, badanti, autisti e personale generico a fronte di poche analoghe ricerche da parte dei datori di lavoro. Fra i nuovi ingressi figurano i muratori che sospendono i lavori nei mesi invernali che sono disponibili anche per altre professioni.
L’osservatorio non ha, a oggi, una base dati che mappi la trasformazione da contratti flessibili e atipici avviati dal Centro per l’Impiego a contratti stabili.
Ma i ragazzi astigiani sono disposti a fare sacrifici per la professione? “Consultando anche altre colleghe – dice Sara Caron, – l’impressione è quella che ci sia poca adattabilità a ciò che le aziende richiedono e un’attesa di guadagno sproporzionata rispetto a quello che il mercato propone”. Che tipologie di contratto vengono loro proposte?  “Tanto apprendistato che adesso è, per molti contratti, fino ai 29 anni, e tirocini formativi e di orientamento”.
Marianna Natale