MARIANGELA COTTOArriva dalla consigliera Mariangea Cotto l’invito al sindaco Brignolo di riferire, questa sera in Consiglio Comunale in merito ai provvedimenti che la Giunta ha adottato o intende adottare a seguito delle delibere assunte dal  Commissario Straordinario della Provincia sulla proroga del personale comandato alla Biblioteca Astense, sul recesso dal consorzio Astiss e dall’Israt.   ISRAT – L’Istituto per la Storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Asti, l’Israt, ha ricevuto comunicazione del recesso della Provincia dal consorzio subito dopo l’insediamento del commissario Ardia: uno sconvolgimento degli assetti non da poco, se si considera che del consorzio dell’Israt fanno parte Comune di Asti e Provincia di Asti per il 41% ciascuno e gli altri Comuni dell’Astigiano nella quota residua. “Complessivamente il nostro bilancio annuale si è sempre assestato attorno ai 300mila euro – spiega il direttore Mario Renosio -. L’incertezza per il 2013 è enorme, perché se da un lato non conosciamo l’entità dei finanziamenti che dalla Regione saranno versati a tutti gli istituti piemontesi come il nostro (hanno approvato gli assestamenti di bilancio solo il 28 dicembre ma non hanno comunicato nulla), dall’altro, stando al nostro statuto, sappiamo che avendo la Provincia comunicato il recesso dopo il 30 giugno dovrebbe continuare a pagare la propria quota ancora per tutto il 2013. In verità anche se è stato detto che la Provincia ha provveduto a pagare la quota del 2012 noi non abbiamo ancora visto questo versamento, che speriamo arrivi a fine mese”. “Ci troviamo in una situazione di bilancio in cui riusciremo a sopravvivere per l’anno in corso, svolgendo il calendario delle regolari attività dell’Istituto tra Giornata della Memoria, Liberazione, Festa della Repubblica eccetera. Ma sono gravemente in forse i due stipendi dell’ente. Questa è una congiuntura in cui non ci eravamo mai trovati, mai si era verificata una riduzione così netta delle partecipazioni degli enti. E se il Comune di Asti ancora per quest’anno ha tenuto, come possiamo sapere cosa sarà per il 2014?”. L’Israt vede dunque il suo bilancio dimezzato, una situazione di crisi che ha fatto ridimensionare tutte le attività, da sempre gestite in economia.  “Non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali – dice ancora Renosio – ma dal commissario Ardia avevamo avuto rassicurazioni sulla quota del 2012 e anche i funzionari hanno espresso dispiacere per la situazione. In un’intervista rilasciata attorno alla fine del 2012 avevamo letto anche una certa apertura del commissario a studiare altre forme di partecipazione della Provincia alle attività dell’Istituto. Noi comprendiamo le difficoltà del momento e l’emergenza, per questo non intendiamo attuare forme di protesta ma, come facciamo da anni, proseguiremo a centellinare i nostri fondi e creare iniziative con scrupolo e coscienza. Non ci sentiamo di rimproverare nulla al commissario che si è impegnato a rendere questo recesso il meno brutale possibile. Certo sappiamo che il 2013 sarà per l’Israt un anno molto interlocutorio”.   ASTISS – La quota che la Provincia sottrarrebbe, con il proprio recesso, al Consorzio Asti Studi Superiori – di cui è socio fondatore – è pari all’11% del capitale sociale. “Circa 100mila euro – precisa il direttore Francesco Scalfari – che con fatica e oculatezza dovremmo essere in grado di riassorbire”. “Nella peggiore delle ipotesi – prevede Scalfari – per noi si tratterà di lavorare di più o erogare meno servizi. Il personale distaccato dalla Provincia all’Università, a oggi due unità, si occupa del servizio di segreteria studenti insieme ad altri due colleghi di Astiss. Negli anni le persone distaccate dalla Provincia sono state anche quattro o cinque contemporaneamente, ma via via che sono andate in pensione le abbiamo sostituite con nostro personale. Lo scenario che si apre porterà al massimo a chiudere questo ufficio di segreteria degli studenti, con il risultato che gli studenti astigiani iscritti alle facoltà di Alessandria e Torino dovranno rivolgersi alle relative segreterie studenti in sede.  Per i studenti delle nostre facoltà invece (agraria, infermieristica, scienze motorie, servizi sociali) restano attive le segreterie studenti dedicate che abbiamo creato negli anni”.