giaquinta forno bocchinoIl bilancio dell’annata agraria per la Confagricoltura astigiana presenta più luci che ombre, anche se le difficoltà gestionali delle aziende sono tante, causa la grave crisi economica mondiale. La situazione del mondo agricolo locale è stata illustrata da Massimo Forno presidente provinciale del sindacato e dal direttore Francesco Giaquinta nel corso di una conferenza stampa. La zootecnia è il settore che registradati maggiormente positivi, specie per quanto riguarda l’allevamento bovino. La razza piemontese continua a dare soddisfazioni. Nell’ultimo anno i capi bovini sono aumentati del 2,46% pari a 1500 esemplari in più. Lo scorso anno i capi registrati erano 46.600. “Siamo  in controtendenza rispetto alle percentuali nazionali che hanno segni negativi – ha detto Massimo Forno –. Gli allevatori astigiani credono nella potenzialità del loro prodotto, confortati dal consenso dei consumatori”. Nei settori suinicolo e avicolo si registra una lieve ripresa dei prezzi con aumento dei capi rispettivamente  del “2,5%  e del 4%. Nel settore avicolo si registra una curiosità: nell’Astigiano la popolazione di struzzi è calata drasticamente da 65 a 10 capi, ben l’85% in meno. Una produzione di qualità, nonostante la siccità, si registra per i cereali con prezzi  migliori soprattutto per grano ed orzo.  E’ inoltre aumentata la superficie coltivata. Per il vino: ottima qualità e meno produzione.  Buono il mercato della Barbera; in calo le vendite dell’Asti Spumante.