Lavorare è un bene di prima necessità. Recitano così i cartelli tenuti in mano dai commercianti ambulanti di Asti che questa mattina, sabato 14 novembre, sono scesi in piazza per fare sentire la propria voce. In discussione ci sono le nuove imposizioni dell’ultimo Dpcm che regolamentano i mercati, permettendo solo l’allestimento di banchi di generi alimentari.

“Riteniamo che il nuovo Dpcm del 3 novembre contenga delle forti incongruenze e diverse restrizioni dedicate solo alla categoria di commercio ambulante, non giustificate da esigenze igienico-sanitarie di limitazione del contagio”, avevano precisato gli ambulanti astigiani in una nota stampa.

“Siccome tutti gli esperti concordano nel ritenere che all’aperto sia molto più difficile il propagarsi del virus covid non si comprende come sia consentita la vendita di determinati generi presso il commercio fisso e non nei mercati, visti i protocolli che sono stati studiati e a cui ci siamo adeguati – avevano  aggiunto -. Inoltre il ristoro per il blocco dei mercati deve prendere come presupposto il fatturato o le spese vive che tutti i mesi abbiamo e non l’utile. Avere protocolli da seguire per aprire è un ragionamento che siamo disponibili ad assecondare, la pregiudiziale chiusura dei mercati è un approccio errato che, come vediamo dai numeri attuali, non sta portando a risultati utili ed ha l’evidente effetto collaterale di distruggere un tessuto economico e sociale importante per la città”.

Una manifestazione pacifica alla quale hanno presenziato il sindaco di Asti Maurizio Rasero, l’assessore al Commercio Marcello Coppo e altri assessori hanno raggiunto i manifestanti.