Incidenti stradali e assunzione di alcol: ieri all’ospedale Cardinal Massaia l’attenzione degli operatori del servizio Educazione e Promozione alla salute e Igiene e Sanità pubblica (Sisp) si è concentrata sulla prevenzione dei comportamenti scorretti alla guida, in particolare, sotto l’effetto di alcol. Si sono sottoposti ad un test virtuale al computer 51 astigiani per “provare” cosa succede al guidatore dopo aver bevuto. La simulazione era basata su quattro parametri: quantità di alcol ingerito, gradazione alcolica, sesso, peso. Alla fine dell’esame è stato rilevato il tasso di alcol “presente” nel sangue. Il valore consentito dalla legge italiana è di 0,5 grammi per litro, al di sopra del quale il rischio di incidenti è 11 volte superiore alla media (di 380 volte se la concentrazione alcolica è pari o superiore a 1,5).

Gli utenti, quindi, hanno potuto osservare gli effetti al volante: progressivo restringimento del campo visivo, aumento dei metri percorsi prima di cominciare a frenare, abbagliamento (il conducente è portato a chiudere gli occhi e lasciare il volante).

“Molti utenti sono rimasti sorpresi di aver superato il limite legale con soli due bicchieri di vino – riferisce Tiziana Miroglio, responsabile del servizio Educazione e Promozione alla salute dell’Asl AT – ma è importante sapere che già solo una concentrazione di alcol dello 0,2 interferisce con i riflessi e la percezione del rischio al volante. Nella realtà poi la situazione può presentarsi addirittura peggiore se il guidatore, insieme a birra, vino o liquori, assume anche farmaci o droghe”.

Durante la mattinata sono stati distribuiti agli astigiani anche 152 opuscoli informativi su come “scegliere la strada della sicurezza” insieme alla tabella usata per stimare la quantità di bevande che determinano il superamento dell’indice alcolemico. Il documento (esposto per legge nei bar o in altri esercizi commerciali in cui si vende alcol) avverte comunque che non esistono livelli sicuri di consumo alcolico alla guida e che il comportamento più prudente è quello di evitare di farne uso prima di partire. Sono stati esposti anche tabelloni riportanti dati epidemiologici.

Inatanto l’Educazione e Promozione alla salute, insieme ad altri servizi dell’Asl AT sta portando avanti il progetto regionale “Metti in moto la prudenza”, che coinvolge 705 studenti astigiani delle scuole secondarie di primo grado (Istituto comprensivo di Nizza, media “Gancia” di Canelli e media “Jona” di Asti) e di secondo grado (gli istituti “Sella” di Asti, “Artom” di Asti e Canelli, “Castigliano” di Asti e “Giobert” di Asti e San Damiano). Obiettivi: trasmettere ai giovani informazioni e favorire la consapevolezza sulle conseguenze di una guida pericolosa, incrementare la capacità di resistere alle pressioni del gruppo per non essere coinvolti in attività a rischio, incrementare la messa in atto di comportamenti corretti alla guida.