Ascoltare le poesie a occhi chiusi, mentre un violino fa arrivare la pioggia impetuosa di Vivaldi o spande tra i fossili le note struggenti di una melodia armena. 

Atmosfere della “Notte al Museo”, sabato al Michelerio, che hanno affascinato i numerosi spettatori: molti, finiti gli applausi, hanno promesso di tornare e a chi è entrato per la prima volta è rimasta la curiosità di conoscere meglio le storie dei grandi cetacei del Pliocene.

L’esperimento del Parco Paleontologico Astigiano è riuscito: portare le poesie e la musica, che finora si era fermata nell’antico chiostro, tra gli esemplari del Mare Padano e raccontare con la paleontologa Alessandra Fassio come, tre milioni di anni fa, riposavano nell’oscurità della notte. Pregnanti le poesie di Andrea Figari lette da un’ispirata Patrizia Camatel e incantevoli i brani scelti dal violinista Andrea Bertino: fino all’ultimo il pubblico, invitato a non applaudire tra un brano e l’altro, ha fatto fatica a trattenersi. 

Soddisfatti gli organizzatori, la serata si è confermata per come era stata pensata: non solo un esperimento, ma un modo particolare di fare narrazione, accostando all’immagine del Museo come luogo di conservazione quella di punto d’incontro e dialogo di pubblici diversi. Molta curiosità anche davanti all’acquario preistorico e un po’ di soggezione per i grandi esemplari, come la Viglianottera o il capodoglio esposto nell’ex chiesa del Gesù. 

La serata ha costituito il terzo appuntamento del programma promosso per i 40 anni della Riserva Naturale di Valle Andona, Valle Botto e Valle Grande. Mentre nelle Aule didattiche proseguirà fino al 28 settembre la mostra “Carlo Ludovico Allioni e i fossili storici di Valle Andona”, si attenderà l’autunno per inaugurare il nuovo affioramento in Valle Botto: un altro inatteso pezzo dell’eredità dell’antico Mare Padano.