Asti rischia di diventare ancora più “povera”. Infatti la città rischia seriamente di perdere uno dei suoi circoli storici: il “Nosenzo” (ex “Morando”), struttura in cui si svolgono tantissime attività sportive e ricreative.
Cosa sta succedendo? Nei giorni scorsi al circolo è stata recapitata una raccomandata dell’Ufficio Fallimentare del Tribunale di Asti. Raccomandata in cui si intima ai gestori del circolo di liberare i locali entro 30 giorni (prorogabili a 60) a decorrere dal 3 luglio. Nella raccomandata si arriva addirittura a ventilare il ricorso alla forza pubblica nel caso la struttura non venga liberata entro i termini richiesti.
Ma andiamo per ordine. I “guai” per il circolo Nosenzo iniziano l’anno scorso con il fallimento della ditta Nosmar (la cui titolare era Graziella Martinengo, vedova del commendator Giuseppe Nosenzo, scomparso nei primi mesi del 2018). Tutta la struttura del “Nosenzo” è di proprietà della Nosmar e dunque col fallimento della ditta cominciano le preoccupazioni. Il 2018 si “tampona” grazie a un versamento di 5.000,00 euro al Tribunale di Torino nel mese di agosto “a titolo di affitto”. Intanto la struttura viene messa all’asta. Valore di partenza 800.000,00 euro, scesi poi a 400.000,00 dopo una nuova perizia. Poi nessuna novità di rilievo fino alla raccomandata. Inutile dire che il contenuto della raccomandata ha gettato nella disperazione tutti: dirigenti e soci del circolo, dirigenti e tesserati delle associazioni che hanno sede nella struttura di via Corridoni. Struttura in cui si gioca a bocce, tennis tavolo, tennis, calcio a 5, carte (dalla scopa al burraco). Al Nosenzo vengono effettuati corsi di ginnastica dolce per anziani e di ballo. C’è anche la palestra in cui si insegnano arti marziali. Al Nosenzo si ritrovano abitualmente gli Amici della Lucania, i filatelici, gli appassionati di ornitologia. Anche alcune sarte. In via Corridoni ha sede, tra l’altro, lo Sci Club Nonsolosci Astineve. Da pochi giorni è attiva anche l’Estate Ragazzi della cooperativa Jokko. Insomma, il Nosenzo è un polo aggregativo di eccellenza che opera da oltre 40 anni. Il segretario del circolo Giovanni Penna è letteralmente un uomo “distrutto”. Da quando ha aperto la raccomandata non è più lui. “Come faremo a liberare i locali in così poco tempo?”, si domanda. Il Nosenzo conta oltre 400 soci adulti (i ragazzi non sono tesserati) che dovranno anche essere in qualche modo “risarciti” poiché hanno pagato la tessera per 12 mesi. Giovanni Penna e il presidente Mario Botto non hanno perso tempo e hanno chiesto un incontro urgente con il sindaco Maurizio Rasero. L’incontro ha avuto luogo lunedì pomeriggio in Municipio. Presenti il sindaco, l’assessore alle Politiche Sociali Mariangela Cotto, Giovanni Penna, Mario Botto, gli avvocati Franco Marrandino, responsabile dell’Hasta Tennis Club Cassa di Risparmio di Asti (che utilizza i campi del Nosenzo), e Roberto Dani. Il sindaco si è impegnato a cercare una soluzione. Al momento, di più non è dato sapere. Al Circolo Nosenzo incrociano le dita e si augurano che le mosse di Rasero diano i risultati desiderati. In “ballo” ci sono l’esistenza del circolo e la prosecuzione di tantissime attività.

Antonella Laurenti