Il 2012, per il progetto Diana5, si apre con un obiettivo ambizioso: coinvolgere almeno un centinaio di donne operate di tumore al seno che, negli ultimi 5 anni, non abbiano avuto recidive e che siano disponibili a migliorare il loro attuale stile di vita.
Lo studio, promosso da Asl AT, LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori) e Istituto nazionale dei tumori di Milano, si prefigge di valutare se, in un arco di cinque anni, una sana alimentazione e altri comportamenti virtuosi possono ridurre il rischio di recidive nel carcinoma mammario.
Attualmente aderiscono al cosiddetto Gruppo di intervento 35 signore, tra i 35 e i 50 anni, coinvolte in lezioni teorico-pratiche di cucina naturale, lezioni di attività fisica tenute da insegnanti specializzati in diverse discipline sportive, approfondimenti tematici curati da medici o specialisti nei vari settori.
Nelle prossime settimane altre pazienti, con i requisiti per entrare nel “Diana5”, riceveranno una lettera e saranno convocate al Cardinal Massaia dal coordinatore del progetto, Maggiorino Barbero, primario di Ostetricia e Ginecologia. Otterranno informazioni sulle finalità della sperimentazione e verranno invitate ad aderirvi.
Oltre alle 35 iscritte al Gruppo di intervento, il progetto riunisce 34 partecipanti al Gruppo di controllo, invitate a cambiare le proprie abitudini quotidiane, ma senza partecipare agli incontri teorico-pratici del progetto.
Il 2011, intanto, si è chiuso per “Diana5”, che proprio a gennaio compirà un anno di attività, con una lezione teorica-pratica di pasticceria tenuta da Franco Berrino, epidemiologo dell’Istituto tumori di Milano. Il professore ha voluto dimostrare come utilizzando semplici ingredienti naturali (frutta fresca e secca, farine non raffinate, marmellate senza zuccheri aggiunti, succo di mela, ecc.) si possono preparare velocemente ottimi dolci senza ricorrere all’uso di latte vaccino, burro, uova, farine raffinate e zucchero, di cui troppo spesso si abusa quotidianamente con conseguenze negative per la salute (dall’aumento di peso al diabete).
“In Italia – segnala la LILT astigiana, guidata da Claudio Lanfranco – ci sono circa 16 milioni di persone in sovrappeso e oltre 5 milioni obese. Anche alcuni tipi di tumore, come il cancro al seno, in molti casi sono correlati a un cattivo metabolismo degli zuccheri”.
Il professor Berrino si è cimentato in cucina con la collaborazione attiva delle donne di “Diana5”: ottimi i “panzarotti anti depressione”, i “biscotti 3 minuti” e le “pere al cioccolato”.

Alla serata hanno partecipato alcuni dei primari del Massaia coinvolti dal progetto: oltre a Barbero, Maria Luisa Amerio (Dietetica e Nutrizione clinica) e Franco Testore (Oncologia), insieme alle dietiste Annalisa Alessiato e Daniela Piccillo. Presenti anche Ivana Sarotto, anatomopatologa all’ Istituto per la Ricerca e  la Cura del Cancro di Candiolo, e alcuni alunni dell’istituto Giobert, che aderisce al progetto di educazione alla salute “Stili di vita”.
Con l’anno nuovo, infine, il progetto Diana5 cambierà sede: dall’Istituto Alberghiero di via Asinari, l’attività si trasferirà al ristorante “360° Food Experience” situato al Movicentro di piazza Campo del Palio.  

Che cosa prevede il progetto Diana5

La partecipazione delle donne è gratuita e implica il consenso a: ?1. seguire le indicazioni alimentari e dello stile di vita che verranno fornite ?2. fare un prelievo di sangue all’inizio dello studio e dopo un anno?3. sottoporsi periodicamente a una visita per la misurazione del peso, circonferenza vita, pressione arteriosa, ecc.?4. rispondere periodicamente ad alcuni questionari riguardanti lo stile di vita, le abitudini alimentari e lo stato di salute