NO TSOTangenziale SuD Ovest, uno delle questione più spinose della città da anni dibattute e che vede due schieramenti contrapposti: i favorevoli e i contrari. Proprio chi si oppone al progetto, il Comitato No Tso, organizza per mercoledì 17 ottobre un’assemblea aperta a tutti, cittadini e associazioni. L’appuntamento è alle 21 nel Centro Civico di corso Alba. Di seguito pubblichiamo il contributo di Emilio Giribaldi. “La Giunta regionale del Piemonte con delibera 24 settembre 2012, premesso un esame dettagliato degli elaborati e delle relazioni tecniche progettuali nonché delle numerose osservazioni di organi amministrativi locali e centrali, di enti e organizzazioni urbanistiche e ambientali e di privati cittadini, ha espresso “parere positivo ai sensi dell’articolo 165 del d.lgs. 163/2006, ai fini del perfezionamento dell’intesa sulla localizzazione e della compatibilità ambientale degli interventi previsti nel progetto preliminare del lotto 2. 1 dir (o tangenziale sud ovest di Asti) dell’autostrada Asti-Cuneo, così come definito nella nuova ipotesi progettuale contenuta nella documentazione integrativa prodotta, subordinando tale parere al recepimento nella successiva fase progettuale definitiva delle prescrizioni e degli approfondimenti al SIA dettagliati in premessa e che qui si intendono integralmente riportati”. Le prescrizioni e gli approfondimenti sono in numero di 53 (cinquantatre), ripartiti sui temi seguenti: aspetti organizzativi; viabilità; geologia, idrogeologia e idraulica; atmosfera e rumore; acque superficiali; acque sotterranee; suolo, terre, rocce da scavo, gestione inerti e rifiuti; vegetazione, fauna, ecosistemi e incidenza sul SIC IT Stagni di Belangero; paesaggio; cantierizzazione; opere di mitigazione, recupero e compensazione ambientale; piano di monitoraggio. Molti “numeri” comportano variazioni sensibili delle previsioni di progetto preliminare, per quanto concerne sia la consistenza, la funzionalità e l’aspetto delle opere oggetto dell’intervento, alcune delle quali aggiuntive rispetto al preliminare (un nuovo ponte sul Borbore, rotonde, bretella di giunzione alla S.P. 59, collegamento con lo svincolo ovest dell’autostrada Torino Piacenza), sia l’impatto urbanistico e ambientale, sia i costi. E’ bene precisare che “prescrizioni e approfondimenti” significano volontà precisa di chi esprime il parere di vederli accolti. A titolo di esemplificazione si richiamano i punti seguenti. 2 e 3), accessibilità diretta alla S.P. 59 e revisione della progettazione del collegamento col nuovo Ospedale: si tratta evidentemente di modifiche sostanziali. 4), nuovo ponte sul Borbore, strada di collegamento e rotatoria sulla S.S. 10 “per collegamento diretto della t.s.o. al casello Asti ovest”: oltre che prevedere un doppione del tratto della A 21 in esercizio modifica drasticamente il preliminare aumentando ovviamente i costi e gli impatti. 6), considera la t.s.o. pregiudiziale alla costruzione del lotto 2.1b Rocca Schiavina-Asti est per disporre di un tronco stradale atto ad evitare la deviazione del traffico nell’ambito urbano: è in esercizio da tempo una strada a 4 corsie che termina ad Asti est e che non si vede per quale ragione non debba essere utilizzata almeno in parte durante la costruzione dell’ultimo lotto della Asti-Cuneo, costruzione che altrimenti verrebbe rimandata alle calende greche, visto che per il completamento della t.s.o. sono previsti almeno sei anni. 13, 16, 19): trattasi di interventi diretti a prevenire l’inquinamento e a contenere sversamenti accidentali che presuppongono necessariamente la definizione in sede preliminare se si deve valutarne l’idoneità. 21, 25), suolo, terre, rocce, inerti e rifiuti: si tratta di previsioni che devono necessariamente essere definite in sede preliminare e non rinviate al definitivo; anche qui i costi supplementari sono inevitabili, come per il resto. 31, 37, 40, 44, 45), vegetazioni, fauna, ecosistemi etc.: impensabile che le misure da adottare previa progettazione siano rimandate “al buio” al progetto definitivo. Ma è il complesso delle prescrizioni che rimaneggia in profondità il progetto preliminare anche nella sua versione ridotta; la quale, tra l’altro, come si è già osservato, comporta l’inapplicabilità della legge obbiettivo in quanto l’opera viene ridimensionata, pure con la permanenza di tutte le criticità ambientali e paesaggistiche rilevate in sede di osservazioni, a strada ordinaria di circonvallazione (ricordiamo il significativo contorcimento del tecnico ANAS in sede di audizione in Provincia lo scorso anno: “è un’autostrada che…non è un’autostrada”!). In altre parole, ci sarebbe quasi tutto da rifare. Di notevole rilievo, poi,  i ripetuti e decisi pareri sfavorevoli all’opera nel suo complesso espressi dal Ministero per i Beni culturali anche con riferimento al persistente silenzio del Ministero dell’Ambiente. In conclusione, in linea di diritto ma anche secondo buon senso comune il parere subordinato, cioè  condizionato, alla nuova previsione, alla progettazione o riprogettazione e all’ inserimento dei 53 punti nel redigendo progetto definitivo è in realtà un parere negativo sul progetto preliminare così come lo stesso si presenta attualmente: infatti chi esprime il parere non sa e non può sapere se le prescrizioni, le modifiche e le osservazioni a cui è condizionato il parere stesso saranno accolte in tutto o anche solo in parte; sicché, allo stato degli atti, manca l’approvazione. Per conseguenza si dovrebbe applicare il comma 6 lettera b) dell’articolo 165 del d.lgs. 163/2006 citato nel parere della Giunta il quale prevede che entro sei mesi si nomini un collegio tecnico costituito d’intesa tra Regione e Ministero delle Infrastrutture per una nuova valutazione del progetto preliminare, e che permanendo il dissenso si dia avvio alla procedura di cui alla lettera a), con intervento del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e del CIPE: in altri termini, si dovrebbe sostanzialmente ricominciare da capo”.