“Un mondo totalmente accessibile è un’utopia. Occorre comunicare ciò che è già accessibile, il resto poco per volta si adegua”. Ha esordito così, nell’incontro di martedi scorso, Gianni Ferrero direttore generale del CPD di Torino e membro del Comitato ministeriale del Turismo Accessibile. L’iniziativa fortemente voluta dall’Assessorato al Turismo (Cerrato) e dall’Assessorato alle Politiche Sociali (Vercelli) del Comune di Asti prende spunto proprio dall’esperienza unica in Italia di “Turismabile”, progetto fortemente voluto dalla Regione Piemonte e realizzato proprio dalla Consulta Persone in Difficoltà di Torino. Ora il Comune di Asti fa propria quella filosofia finalizzata ad  ampliare e migliorare l’offerta turistica nei confronti dei turisti con esigenze specifiche, sono un potenziale di 900 milioni nel mondo, ma soprattutto per  connettere, valorizzare e promuovere  l’esistente in un’ottica di qualità che non può prescindere dall’accessibilità e dalla formazione degli operatori sulle tematiche dell’accoglienza per tutti. Questo primo incontro è stata l’occasione per monitorare e iniziare a coordinare le innumerevoli iniziative che si stanno realizzando ad Asti; il progetto Albergo Etico nato ormai 5 anni fa non avrà ancora raggiunto il suo obiettivo principale, ovvero la realizzazione di un grande albergo ad Asti, ma è stato sicuramente catalizzatorie e fonte  di iniziative per rendere migliore la città di Asti. All’incontro hanno partecipato, oltre agli Assessori Cerrato e Vercelli, Vincenzo Soverino (consigliere nazionale Aisla nonché consulente per le politiche sociali del Comune di Asti), Giuseppe Scrima (delega alla disabilità per il Comune di Asti), Maurizio Galosso e Paolo Rosso per l’esperienza Albergo Etico, Raffele Giuliano (Presidente Commissione Sviluppo Economico del Comune di Asti), Roberta Bellisini, Donatella Curletto, Maristella Manfredi e Sara Morandi (Associazione Creative che stanno realizzando un parco giochi totalmente accessibile), Maurizio Galosso e Paolo Rosso (Associazione Albergo Etico). Sono stati esaminati molti progetti, alcuni in fase di studio, altri pronti ad essere realizzati. «Non progetti non calati dall’alto ma che migliorano la vita giorno per giorno. Una città si misura in primo luogo da come si viene accolti. E la stazione ferroviaria deve essere la nostra porta di ingresso – afferma Soferino – non c’è libertà se per andare a Torino devo prenotare il servizio disabili 24 ore prima, o se per salire e scendere le scale devo chiedere aiuto e rischiare di cadere». “Asti ha 371 parcheggi per disabili – aggiunge Scrima – e sono sempre occupati, manca una cultura verso il prossimo”. Altri i dati emersi: Asti non ha taxi per disabili, Torino ne ha due, Roma sette. Sono poi stati elencati e discussi molti progetti già avviati come l’accessibilità ai negozi della città (progetto sviluppato con le associazioni di categoria), la mappatura delle barriere architettoniche (progetto sviluppato dall’Istituto Giobert), la possibilità per i turisti di noleggiare e avere l’assistenza tecnica per le sedie a rotelle, la partecipazione al Salone del Mobile di Milano con mobili disegnati da ragazzi down, molte altri i temi affrontati, tra cui gli approfondimenti già affrontati dall’Università di Asti con il master in Sviluppo locale. Ora il tavolo di lavoro “Asti, città etica” coordinato dall’Assessorato al Turismo e dalle Politiche Sociali sarà periodico, ampliato a nuovi soggetti. Due le priorità già individuate, risolvere i problemi di accessibilità della Stazione Ferroviaria e la candidatura della Città di Asti al progetto europeo EDEN che sceglierà nel 2013 le cinque mete turistiche più accessibili. A chiudere i lavori Ferrero a ribadito il ruolo fondamentale delle politiche turistiche “Il turismo è l’unica materia che coinvolge tutti i settori, trasporti, commercio, cultura, urbanistica, etc. Una città orientata e progettata per il turismo deve abbondonare l’ossessione per i bollini o per le certificazioni delle strutture turistiche, non servono più. Una città non si trasforma all’improvviso, occorre partire da un itinerario, il resto viene da sé. Occorre fare un salto culturale”. Intanto nei prossimi giorni il modello Albergo Etico sarà adottato nelle Scuole di Scampia a Napoli.