“Un modo per ricordare chi non c’è più e stringersi intorno a chi resta”. Parafrasando le parole di Sandro Pertini la comunità di Costigliole d’Asti questa mattina, giovedì 22 novembre, ha ricordato Elena Ceste la donna scomparsa dalla sua casa di Motta nel gennaio del 2014 e il cui corpo dieci mesi dopo era stato trovato a pochi passi dal Rio Mersa, a meno di un chilometro dalla villetta in mattoni rossi dove viveva. Per quella morte i carabinieri avevano arrestato il marito Michele Buoninconnti, condannato in via definitiva anche dalla Cassazione a 30 anni per omicidio e occultamento di cadavere.

In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne che si celebra il 25 novembre, la comunità di costigliole si è voluta stringere attorno ai genitori di Elena, ai suoi quattro figli, ora affidati ai nonni materni e ai parenti tutti. A pochi metri dove il corpo di Elena era stato trovato si è tenuta una cerimonia di commemorazione con fiori e scarpette rosse, simbolo della lotta alla violenza di genere.

“Oggi ricordiamo Elena a quasi cinque anni dalla sua scomparsa: anche se non c’è più Elena continua a vivere tramite i suoi figli. Figli che vivono in messo a noi. Elena vive in loro. Per lei non possiamo fare più nulla ma possiamo aiutare i suoi figli”, hanno spiegato gli organizzatori, fra cui l’associazione nazionale carabinieri.
In questo senso è stato aperto un conto corrente bancario, direttamente in capo ai Nonni Franco e Lucia Ceste presso Ubi Banca. Iban: IT 45L0311146680000000017908.

La sottoscrizione è aperta a tutti ed è rivolta a coloreche hanno a cuore la situazione di questi bambini e dei loro nonni che hanno sempre mostrato una grandissima dignità”, hanno spiegato ancora gli organizzatori.