Il via libera al documento che consentirà il completamento dell’Asti-Cuneo non è a rischio e i lavori potranno partire nel 2018: la conferma ufficiale arriva direttamente da Bruxelles, dove oggi si è svolto un incontro fra l’eurodeputato Alberto Cirio e Gert Jan Koopman, vicedirettore della Direzione generale Concorrenza della Commissione europea, che ha in mano il dossier sulla proroga delle concessioni autostradali italiane a cui è vincolata anche l’ultimazione della A33.

“Ho chiesto questo incontro con urgenza perché l’autorizzazione dell’Europa era attesa entro il 31 dicembre e il silenzio di questi giorni ha generato non poca preoccupazione – sottolinea Alberto Cirio -. In realtà il via libera non è in discussione: questo mese aggiuntivo dipende dal fatto che il Governo italiano ha impiegato più tempo del previsto a trasmettere la documentazione completa, che è arrivata a Bruxelles solo ad ottobre. Si tratta del resto di un dossier molto delicato e complesso, perché va autorizzata una deroga alla normativa che prevede che alla fine di una concessione si faccia una gara. Per cui l’Europa ha dovuto verificare che non si stesse facendo un regalo alle società concessionarie, sia che nei piani finanziari non fosse previsto un aumento di pedaggio a carico degli utenti ed, infine, che la deroga avesse il rigore giuridico necessario per metterla al riparo da eventuali ricorsi, che bloccherebbero di nuovo tutto per anni”.

Il dossier italiano prevede interventi del valore complessivo di 8,5 miliardi di euro. Le risorse necessarie per il completamento dell’Asti-Cuneo sono vincolate a una mini proroga della concessione sulla Torino-Milano in cambio di investimenti infrastrutturali.

“Entro le prossime due settimane gli uffici della Commissione Ue completeranno la pratica ed entro febbraio sarà comunicata l’autorizzazione formale all’Italia – aggiunge Alberto Cirio –  Mi auguro sia davvero la volta buona per mettere la parola fine su questa vicenda.  È la dimostrazione che, se ognuno cerca di fare al meglio il proprio lavoro, qualche risultato buono si ottiene. L’Europa ha fatto la sua parte. Mi aspetto che anche il Governo italiano mantenga i suoi impegni e faccia partire i lavori”.