coldiretti60 anni di storia. Si celebra domani, martedì 1 dicembre, presso la sede di corso Cavallotti ad Asti, il sessantesimo anniversario di fondazione di Coldiretti Donne Impresa. A partire dalle 9,30 la responsabile di Donne Impresa Coldiretti Asti, Paola Romanato, aprirà le celebrazioni con il presidente provinciale Coldiretti, Roberto Cabiale. E’ previsto un convegno dal titolo “Spreco review: ripartiamo dal cibo” con gli interventi della consigliera della Regione Piemonte, Angela Motta, firmataria della legge contro lo spreco alimentare, del fondatore del “Sermig”, Ernesto Olivero, che porterà esempi concreti di utilizzo equo e solidale delle risorse alimentari e del delegato al Terzo Settore della Diocesi di Asti, don Dino Barberis, che illustrerà gli aspetti più significativi dell’enciclica papale “Laudato Sì”; coordinerà i lavori il giornalista de “La Stampa”, Franco Binello. A seguire un breve videofilmato tratteggerà lo spirito e la funzione, nel tempo, dell’associazionismo femminile Coldiretti. “Vogliamo celebrare con orgoglio – sottolinea Paola Romanato – e spirito di appartenenza i sessant’anni di storia, facendo emergere la nostra vocazione a rinsaldare i principi dell’associazionismo su cui da sempre si muove Coldiretti in qualità di più grande forza sociale del territorio. Non a caso abbiamo scelto di incentrare l’incontro di domani sulla rivisitazione delle spreco alimentare. Vorremmo dare giusti suggerimenti e aprire una nuova stagione sul consumo consapevole del cibo”. “Salutiamo con soddisfazione – rileva Roberto Cabiale – l’importante traguardo raggiunto dall’associazionismo femminile legato alla nostra organizzazione. In tanti anni di storia, anche le donne Coldiretti hanno saputo trasformare il loro impegno a seconda delle esigenze che prospettava la società, sessant’anni fa agivano come gruppo interno all’organizzazione, per trasformarsi, quando sentivano la necessità di un’emancipazione, in movimento puro, per ritrasformarsi in coordinamento quando si sentivano pronte ad agire come imprenditrici agricole. Un lungo percorso che ha portato le donne titolari di impresa a rappresentare un terzo del totale delle imprese agricole italiane. Oggi, con la loro sensibilità, le donne guidano le imprese più innovative e creative”. Ed è un valore aggiunto per tutta l’economia nazionale.