Senza banda larga, Pil zavorrato (-1,5%), obiettivo prescritto dall’Unione Europea BL 2020 (30 Mbps per tutti e 100 Mbps per il 50% della popolazione), agenda digitale europea ed italiana, tablet a scuola al posto dei libri, ricette elettroniche, telemedicina, telesorveglianza e molto molto altro. Tutti temi e applicazioni che richiedono adeguate infrastrutture di rete. Ma qual è la reale situazione nel nostro territorio? Saremo in grado di raggiungere l’obiettivo fissato dall’Unione Europea BL 2020? La Provincia è impegnata con la Regione nella definizione di strategie e priorità su aree e tecnologie di intervento per estendere la banda larga anche nelle zone rurali sull’esempio dei Paesi del nord Europa. Per questi motivi è nato il progetto MIDA per il monitoraggio dell’Ict (Information Comunication Tecnology) e del reale digital divide nella Provincia di Asti. L’osservatorio Ict regionale, partner con la stessa Regione Piemonte del progetto, svolge annualmente un’indagine su tutto il territorio piemontese, che, però, non può giungere a livelli di dettaglio specie in aree decentrate come la nostra. Si è quindi definito un progetto di acquisizione delle informazioni direttamente dai cittadini. Per la prima volta viene sperimentata una tecnica di crowdsourcing (da crowd, gente comune, e outsourcing, esternalizzare una parte delle proprie attività) che servirà in futuro per applicazioni in tema di protezione civile. Il progetto di crowdsourcing, riservato ai soli cittadini residenti in Provincia di Asti, è suddiviso in due fasi: la prima consiste nell’invio di un sms con i dati di posizione geografica (latitudine e longitudine) della propria abitazione o luogo di lavoro, tipologia della connessione di rete, velocità di scaricamento e di caricamento rilevata attraverso uno specifico strumento messo a disposizione dal sito di TOP-IX. Verificata la correttezza dei dati inviati con l’sms, il sistema restituisce un messaggio con un PIN necessario per la seconda fase. La seconda fase consiste nella compilazione di un questionario on-line, a cui il cittadino accede mediante il proprio numero di cellulare e il pin assegnato con il completamento della prima fase. Il questionario è conforme con analoghi strumenti in uso in altri Paesi UE per un maggiore confronto. Nel questionario sono richieste informazioni sull’utilizzo delle nuove tecnologie, sui servizi, sulle modalità, tempi e grado di soddisfazione nell’accesso alla rete. Nel questionario i cittadini trovano anche un’apposita area di 200 caratteri, dove inserire la più bella “storia o esperienza” che hanno vissuto in rete. La partecipazione al progetto è incentivata. Tra tutti i partecipanti, mediante il numero di cellulare registrato all’invio dell’SMS, verranno estratti premi: paniere eno-gastronomico e libro d’arte Regione Piemonte tra coloro che partecipano alla prima fase; nella seconda fase sono previsti i seguenti premi: un iPAD 3 per gli under 30, un Tablet Acer Iconia A501 per le donne, panieri eno- gastronomici e libri d’arte per over 30, over 60 e per la “storia o esperienza” più bella “vissuta” in rete. I premi sono cofinanziati dalla Fondazione CR Asti nell’ambito del Centro Servizi Territoriale. Le finalità di MIDA rientrano anche nel più ampio panorama internazionale grazie alla partecipazione dell’Osservatorio ICT e della Regione Piemonte al progetto europeo ONE (Observatory Network to Enhance ICT Structural Funds Absorption – www.oneproject.eu) il cui obiettivo è migliorare la capacità di pianificazione degli investimenti sull’ICT e trasferire esperienze in tema di Osservatori ICT tra gli 11 partner di progetto, provenienti da 8 paesi europei (Italia, Belgio, Cipro, Francia, Germania, Polonia, Regno Unito e Repubblica Ceca), grazie alla costruzione di un network di osservatori ed allo scambio di buone prassi. “Chiamiamo a collaborare al progetto tutti i cittadini astigiani ed in particolare i giovani, cosiddetti “nativi digitali” – dichiara l’assessore ai servizi informativi e innovazione tecnologica Pier Franco Ferraris – con l’obiettivo di avere una fotografia con la massima definizione possibile sul nostro digital divide reale. Quanto maggiori saranno i dati forniti, anche in termini di qualità nella compilazione dei questionari, tanto migliori potranno essere gli interventi e le azioni della pubblica amministrazione. Sull’apposito sito www.provincia.asti.it/crowdsourcing – prosegue l’assessore – i cittadini potranno seguire in diretta lo stato della banda larga, mediante rappresentazione cartografica dei dati degli SMS ricevuti dal sistema. In ottica di Open Data, i dati, elaborati dall’Osservatorio regionale ICT (www.osservatorioict.piemonte.it), verranno messi a disposizione degli interessati, ovviamente per aggregazioni e senza riferimenti personali, e sullo stesso sito verranno pubblicate le risultanze e le ipotesi di intervento”. “I fondi che il Governo ha annunciato per la banda larga nel prossimo decreto Sviluppo Italia riteniamo siano ampiamente insufficienti – afferma il presidente della Provincia Maria Teresa Armosino – per gli improrogabili obiettivi, anche in termini di PIL, che il Paese si deve porre per poter competere al pari dei propri partner europei già dotati di queste infrastrutture. Il progetto MIDA ci darà in tempi brevissimi la reale situazione ICT del nostro territorio e ci consentirà di portare ai tavoli regionali e nazionali precise linee di intervento al fine di massimizzare le scarse risorse disponibili”. “La P.A. si trova ora in un momento storico – dice l’assessore allo Sviluppo Economico ed Innovazione della Regione Massimo Giordano – per cui è chiamata a dare di più (in termini di servizi, di efficienza) spendendo di meno. Nello stesso tempo è necessario spingere l’acceleratore sull’innovazione. Di fronte ad una sfida di tale portata si cercano dunque nuove forme organizzative che, di fatto, sanciscono il passaggio da una logica di service provider ad una di service facilitator, sviluppando nuovi modelli operativi basati sulla partecipazione civica alla creazione di valore pubblico. Un formidabile modello a disposizione della P.A. per coinvolgere i diversi attori sociali (dipendenti pubblici, semplici cittadini, aziende, associazioni del no profit) nella creazione di tale valore è certamente quello del Crowdsourcing, in fase di avvio nella Provincia di Asti, con interessanti risultati e prospettive future. La finalità pubblica dei progetti diventa in questo caso l’elemento motivazionale che spinge fortemente gli utenti a collaborare con la P.A. per arricchire e prendersi cura dei beni comuni di interesse generale”.