FORUML’Architettura, il design, l’arte al servizio del vino e del paesaggio. Per avvicinare all’Astigiano nuove fasce di appassionati di enogastronomia, sensibili al bello oltre che al buono.

Se n’è discusso sabato 8 marzo, a Palazzo dell’Enofila, in occasione della Fiera dei Vini della Luna di Marzo. Riprendendo le fila della riflessione avviata alla Douja d’Or, il Forum Architettura & Vino, curato dall’architetto Maria Federica Chiola, ha stimolato con la moderazione del giornalista Vanni Cornero un confronto di idee e di proposte per accrescere la visibilità del territorio in vista di Expo 2015 e oltre.

Molte le proposte sul tavolo. Tra queste il recupero delle cantine sociali, che, confermate nel loro ruolo economico vitale per il territorio, possono essere ripensate architettonicamente e trasformate in poli di attrazione per il turismo enogastronomico. Come? Vestendole con soluzioni architettoniche a basso impatto ambientale, schermature in legno, verde verticale, ferro corten – suggerisce Chiola – sull’esempio di ottimi progetti realizzati in giro per l’Italia, ma anche vicino a casa, per esempio a Castellero.

Un’altra suggestione riguarda il futuro dell’Enofila: perché non farne un “Asti Wine Center” che rappresenti in modo permanente, per qualità ed ampiezza dell’offerta, il distretto dei vini? Le cantine potrebbero ospitare un percorso esperienziale con suoni luci e colori che accompagnano le degustazioni; in aggiunta un ristorante permanente che possa accogliere anche chef internazionali, ed ancora una libreria del vino, angolo culturale per incontri e presentazioni.

Tra le altre idee messe sul tavolo della discussione, installazioni artistiche sulle colline accomunate dal colore rosso “elemento distintivo e identitario del territorio” ed ancora un “Asti wine bar” itinerante per mostre ed eventi, dalla Triennale di Milano, al Fuori Salone del Mobile.

Condivido le proposte al 100% – ha commentato Michele Maggiora, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti – da dove cominciamo? Io partirei dall’Enofila, mi piace pensare che potrebbe diventare il Palazzo dei Vini, con ampio spazio per i vini di territorio ma anche con una vetrina sui vini italiani e del mondo”.

Idee da sottoporre a chi si occuperà di gestire l’Enofila, dopo l’Aurum et Purpura che è in fase di scioglimento, ha ricordato il sindaco di Asti Brignolo, sottolineando l’esigenza di un “piano per il reperimento delle risorse necessarie da dare continuatività alla struttura tutto l’anno”.

Su questo stesso fronte sono intervenuti il presidente della Camera di Commercio Mario Sacco e dell’Atl Maria Teresa Armosino: “Per valorizzare il territorio è indispensabile una forte alleanza tra pubblico e privato – il loro messaggio – gli imprenditori devono fare la loro parte per tutelare il paesaggio e devono accettare di essere coinvolti in prima persona nelle attività di promozione, devono diventarne i protagonisti”.

Gli esempi virtuosi non mancano, come dimostra l’esperienza della Strada del Vino Astesana, che tramite il presidente Stefano Chiarlo ha annunciato prossime iniziative per attirare turisti sulle colline del Nizza e del Moscato, attraverso percorsi ciclabili e di nordic walking (tanto cari ai turisti nord europei), corsi di cucina, visite guidate ai musei dell’Astigiano.

Anche sul fronte della tutela del paesaggio non mancano progetti e buone pratiche, ha ricordato Marco Devecchi, ideatore dell’Osservatorio del Paesaggio, da Vinchio a Villanova a Coazzolo il “verde” ingentilisce cemento e asfalto.