Martedì 24 giugno si è tenuta, nella Sala del Consiglio del Comune di Santo Stefano Belbo, l’Assemblea dell’Associazione Comuni del Moscato. L’incontro ha registrato un’ampia partecipazione di amministratori del territorio e produttori vitivinicoli, oltre alla presenza del presidente e del direttore del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti, Stefano Ricagno e Giacomo Pondini.

Dopo il saluto introduttivo del presidente Pietro Cirio, che ha sottolineato l’importanza di questi momenti di confronto, l’Assemblea ha approvato all’unanimità il conto consuntivo 2024, il bilancio preventivo 2025 e la conferma della quota sociale, invariata rispetto agli anni precedenti. A illustrare i punti all’ordine del giorno è stato il vicepresidente Luca Luigi Tosa.

Nella seconda parte dell’incontro, il direttore del Consorzio, Giacomo Pondini, ha fornito un aggiornamento sui dati di mercato, introducendo un confronto con lo stesso periodo del 2024. Dai numeri dei contrassegni emerge un calo complessivo delle vendite del 10,48%, con una maggiore sofferenza per l’Asti Spumante (-16,53%) rispetto al Moscato d’Asti (-1,17%). In particolare, il mercato tedesco ha registrato una contrazione del 70%, quello russo del 30%, e flessioni si sono verificate anche in Polonia e in Italia. Più contenuti i cali negli Stati Uniti, mentre si rileva una lieve crescita in Gran Bretagna e Francia. Per quanto riguarda il Moscato d’Asti, si segnala invece un incremento di circa 800mila bottiglie esportate negli Stati Uniti.

«I consumi sono oggi altalenanti – ha commentato il presidente Ricagno – e il mercato torna a mostrare quella ciclicità che da sempre caratterizza la filiera del Moscato. Il contesto politico ed economico internazionale incide pesantemente sulle esportazioni, in particolare in Russia e Germania. A livello globale si registra un calo del consumo di vino pari al 4%.»

Guardando alla prossima vendemmia, il Consorzio ha comunicato che non è ancora stata definita la resa per ettaro, anche in considerazione delle giacenze residue della scorsa annata, che pongono anche un problema di spazi di stoccaggio. È in corso un confronto con l’Assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni per definire una strategia comune del comparto vitivinicolo piemontese. Un tema rilevante riguarda anche le uve Moscato non rivendicabili come DOCG, che rischiano di sottrarre risorse e attenzione alla promozione dei prodotti a denominazione.

La valutazione sulle rese sarà effettuata in base ai dati produttivi e di vendita del primo semestre, in vista anche di un confronto a livello ministeriale che potrebbe portare, come extrema ratio, alla richiesta della distillazione di crisi.

L’assemblea si è chiusa con numerosi interventi dalla platea, che hanno sollecitato ulteriori chiarimenti e strategie, trovando risposte puntuali da parte dei vertici consortili. È stato inoltre annunciato l’avanzamento dell’iter per l’introduzione sul mercato della versione Rosé dell’Asti.

Infine, il vicepresidente Tosa ha annunciato l’intenzione dell’Associazione di organizzare un incontro pubblico a Moncucco, aperto al territorio, per approfondire le criticità del comparto e discutere del Registro della Viticoltura Eroica, che attualmente comprende circa 110 ettari. Nessuna novità, invece, sulla proposta del Comune di Asti per l’ampliamento dell’area produttiva: dopo l’incontro del 4 marzo scorso, non si sono registrati ulteriori sviluppi.