ANTIGNANO – E’ nato il Frutteto della memoria di Antignano: trenta alberelli di vecchie cultivar che da alcuni giorni trovano posto nel parco delle Rocche, a due passi dal Tanaro. La messa a dimora delle piante, a cura dei volontari dell’Associazione Insieme e del Comune, è stata seguita dai bambini della primaria “Marconi” di Antignano (classi prima e seconda), dell’infanzia Antignano-Gonella e da quella paritaria di San Martino Alfieri. Gli alunni sono arrivati nel frutteto di prima mattina, accompagnati dagli insegnanti e muniti di piccoli attrezzi (rastrelli, palette, ecc.). La materna di Antignano-Gonella ha anche collocato, tra gli alberi, uno spaventa cinghiali che si spera possa avere effetti positivi anche su altre specie selvatiche, come le lepri, che frequentano il parco delle Rocche.
Ai lavori hanno assistito il dirigente scolastico della Direzione Didattica di San Damiano, Franco Calcagno, e il presidente dell’Ente Parchi Astigiani, Gianfranco Miroglio.
Le pianticelle, fornite dal produttore Claudio Caramellino dell’Azienda agricola “Melamagio in Monferrato” (Odalengo Piccolo, Alessandria), comprendono cinque antiche varietà di meli, sette di peri, altrettanti di pruni, oltre a azzeruoli, nespoli e un corniolo. Lo stesso Caramellino nelle settimane scorse aveva incontrato i bambini di Antignano spiegando loro come nasce una pianta e l’importanza di mangiare la frutta nell’alimentazione quotidiana. Altre lezioni didattiche coinvolgeranno i bambini di Tigliole e di San Damiano, dove nasceranno rispettivamente, a tempi brevi, un altro Frutteto della memoria e un sottopresidio.
Intanto quello attivo nel parco naturale regionale di Rocchetta Tanaro, nato nel maggio di quest’anno, ha dato i primi frutti: quattro mele rosse sono state colte dai bambini della primaria del paese (classe seconda) al termine di un’uscita che ha visto gli alunni, guidati dalla Cooperativa CSPS, impegnati nell’estirpo delle erbe infestanti, zappettatura e pacciamatura del terreno con paglia e foglie di quercia per proteggere le piante dai rigori dell’inverno. Ai lavori nel frutteto è seguito un incontro in classe con gli operatori della CSPS al termine della quale è stata tagliata la piccola torta fatte con le prime quattro mele del pomario.
Il progetto didattico del Frutteto della memoria, nato nell’ambito di Verdeterra, è sostenuto dal finanziamento dell’Assessorato all’Ambiente della Provincia e ideato dall’Associazione culturale Comunica.