Un unicum di valore inestimabile non solo per l’Astigiano. Oggi, venerdì 17 settembre, al Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano è stata inaugurata la mostra paleontologica Balene Preistoriche che porta finalmente all’esposizione reperti fossili dei Cetacei più importanti rinvenuti in Piemonte, alcuni unici a livello mondiale.
E lo fa in una location davvero suggestiva, l’ex Chiesa del Gesù, allestita per l’occasione: oltre ai rarissimi reperti storici, anche una ricostruzione plastica e un video che ci racconta la vita nel mare dell’Astigiano.
I reperti unici dell’esposizione Balene Preistoriche
Tersilla, la Balenottera di San Marzanotto. Il reperto soprannominato Tersilla appartiene alla nuova specie Marzanoptera tersilla ed è testimoniato dal solo reperto di Asti che è dunque unico. E’ stato studiato attraverso la Tac e grazie ai dati digitali и stato possibile ricostruire sia parti del reperto non visualizzabili direttamente sia la superficie del cervello. Verranno esposti anche numerosi denti di squalo trovati in associazione con il reperto e l’illustrazione dei segni di predazione.
La più antica balena del Mediterraneo. Il reperto di Moleto (AL) databile intorno ai 20 milioni di anni fa, rappresenta la piщ antica testimonianza fossile di un misticete con fanoni del Mediterraneo. Il reperto è molto frammentario ma gli studi permettono di ricostruirlo con un buon livello di dettaglio.
La balenottera di Montafia, uno dei misticeti fossili meglio conservati d’Italia che rappresenta una balenottera molto arcaica sulla quale si intende completare la ricerca. Verrа esposto il cranio completo del reperto, con testi esplicativi e immagini con interpretazioni anatomiche e funzionali, incluse le modalitа di alimentazione e di nuoto.
I tesori di Valle Andona, reperti associati alla pubblicazione del volume di Piero Damarco dedicato alla geopaleontologia dell’area della Valle Andona e dintorni. Si tratta di fossili significativi del territorio di riferimento, uno su tutti lo scheletro del delfino di Camerano Casasco (forma intermedia tra un delfino e un’orca) sul quale, in particolare, sarà possibile fornire informazioni funzionali relative al nuoto che permetteranno una ricostruzione accurata dell’animale in vita.
Foto di Roberto Signorini